Ad un passo dal nulla

 

Forse capiterà anche a me di ritrovarmi ad un passo dal nulla, col respiro che si diraderà come il risucchio delle onde del mare. Apnea momentanea o definitiva, sospensione della vita in attesa che tutto si compia in un verso o nell’altro. Sono momenti terribili che più o meno si rinvengono nelle testimonianze di chi si è imbattuto in questa pandemia maledetta che sta flagellando il mondo.

Sarà come il nulla prenatale, il silenzio che si fa rumore nel vuoto di una stanza di fortuna, inaccessibile ed impenetrabile. Saranno i pensieri a diffondersi nell’aria come uniche risonanze di vita, ricordi che si accavalleranno in una manciata di secondi interminabili, l’eternità aggrappata all’effimero o a qualcosa di provvisorio e barcollante.

Non ci sarà il tempo per fare quelle cose che hai rimandato un miliardo di volte, le parole che avresti voluto dire alle persone care e che invece hai trattenuto dentro di te per chissà quale maledetto indugio.

E non ci sarà il tempo per i sorrisi che hai nascosto dietro una maschera di ferro per non lasciarti andare, per mostrarti forte e deciso mentre avresti voluto aprirti alle tue debolezze, a quella spensieratezza che hai inseguito fin da bambino e che ti è sfuggita di mano come il filo di un aquilone.

E chissà se ci sarà il tempo per fermare il tempo, per ricordare l’ultimo sussulto di felicità, l’ultima passeggiata al mare, l’ultimo abbraccio da cui ti sei liberato troppo in fretta, l’ultimo bacio dal sapore acerbo e giovanile, lo sguardo tuffato nei colori di una bella giornata di sole che non rimpiangerai mai abbastanza.

Tutto in un attimo in attesa che si compia quello che è scritto nel fato, perché questa malattia infima colpisce a caso, come il gioco della roulette russa in cui non sai se toccherà a te quell’unico proiettile inserito nella rivoltella.

Ad un passo dal nulla prima di precipitare o di ritornare alla vita mentre i pensieri viaggiano all’impazzata perché  giungano in tempo nel cuore di chi hai amato. Come un messaggio in bottiglia, il testamento di queste parole del mio tempo.

L’amore sublime

 



E non esiste casa che non sia il tuo nome
E non esiste un’ombra nelle tue parole
E non esiste niente oltre i miei cinque sensi
E non c’è luogo al mondo dove non ti pensi

E non esiste dubbio ad ogni mio risveglio
E non esiste bocca dove amare meglio
E non esiste l’aria se non ti respiro
E non c’è più nient’altro da cercare in giro

E ho il desiderio, l’impressione ormai di perdermi
Se chiudo gli occhi mi dimentico di me

Mi presento così
Così come mi vedi
Spoglio di vanità
Non nascondo segreti
Io mi adatto se vuoi
Quando si parla d’amore
Io do il meglio di me
Io mi faccio apprezzare

E non esiste giorno che non mi sorprenda
E non esiste attesa dove non ti attenda
E non esiste affatto un altro paradiso
E dimmi cosa esiste dopo il tuo sorriso

E non esiste scelta per i miei pensieri
E non esiste voglia che tu non avveri
E non esiste errore che non sia rimpianto
E non esiste il mondo quando siamo accanto

E in un momento adesso tutto sembra perdersi
E all’improvviso rimaniamo solo io e te

Ed è sempre così
C’è ben poco da dire
È in silenzio che poi
Ci si impara a capire
Ed è stato così
Che ho perduto il controllo
Fammi quello che vuoi
Perdersi com’è bello

Il miracolo è qui
Tu il miracolo sì

Ed è sempre così quando impari a sentire
L’infinita poesia di un amore sublime
Ci lavorerò su per non farti scappare
Con tutto il fiato che ho sosterrò questo amore
Per non farlo annegare in questo sterile mare
Via tutte queste barriere, fate entrare l’amore
Il miracolo è qui, un miracolo sì 

(L. Vizzini-Renato Zero)