Amarezza

 



Amarezza di una vita sempre uguale
Amarezza di una stupida normalità
Amarezza di un respiro di un bambino che non ha
mai vissuto nel cuore di un uomo senza età

Amarezza di pensieri soffocati
dal grigiore di una vita senza felicità
Amarezza di una donna di un sorriso di una meta
che non è più meta oramai

Amarezza per un cuore troppo astratto
Amarezza per un mondo troppo distratto
Amarezza e le mie lacrime che senso hanno in questo mondo
di pietra dove tra mattino e sera differenza più non c'é

Amarezza di canzoni mai ascoltate
Amarezza di un'assurda corsa verso chissà dove
Amarezza di un sentimento ormai spento dentro di me
Svegliarsi senza tempo che senso ha?

Amarezza di un ragazzo di un uomo di Lui e poi
Amarezza di un gabbiano che vola sempre più lontano
da una vita troppo meccanica dalla gente troppo assente
La tenerezza che valore ha?
Che valore ha?

(Tratto da “Le parole del mio tempo”)

(Puoi ascoltare il brano anche cliccando qui: "Le mie canzoni sono differenti")

Io che vivo di ricordi

 



C’è una vita vissuta ed una vita immaginata. A volte si rimpiange l’una a discapito dell’altra e viceversa. Si va avanti con questa doppia veste che recinge il nostro stato d’animo, rappresentata da un lato dai ricordi e, dall’altro, da una sorta di sospensione del pensiero perché il presente, sovente, ti fa agire senza pensare, salvo la riflessione postuma di quello che abbiamo fatto o che siamo stati.

 Ecco che allora il ricordo diventa l’unità di misura del nostro tempo, lo specchio e il giudice delle nostre azioni alla fine di una giornata, di una settimana, di un anno. Quante volte ci domandiamo se abbiamo fatto bene o male in una determinata circostanza, se potevamo fare di più o se abbiamo dato meno di quanto era nelle nostre possibilità?

 Domande che diventano ricordi, il passato delle nostre azioni, la rendicontazione del nostro essere.

 La remissione degli esiti di una vita giunge spesso ad un’età avanzata, all’apparire delle prime rughe, dei primi capelli bianchi, quando si svolta l’angolo e si lascia alle spalle una giovinezza che appassisce come un fiore reciso che svanisce inesorabilmente.

 Si dice che i ricordi siano generalmente appannaggio dei vecchi, di coloro che hanno vissuto un bel pezzo di vita e più raramente ai nostalgici di qualsiasi età. Sono la cornice che instrada la via del tramonto quando, disillusi, si aspetta il calare della sera per far riposare le proprie membra stanche.

 Io che vivo di ricordi è il pensiero che affligge e fa rimuginare chi ha poco da chiedere al futuro e molto da rammaricarsi per qualche occasione persa, per un certo modo di affrontare la vita che, a conti fatti, sarebbe stato meglio farlo con più spensieratezza e genuinità.

 Ma l’esperienza, purtroppo, arriva sempre quando tutto è già compiuto. Io che vivo di ricordi è ciò che emerge dalle ceneri di un dolore, mentre l’ultima speranza consuma l’attesa di un mattino mite e giusto.

Maschere

 



Maschere che lasciano ogni giorno
segni di una verità perduta
che si divertono a prendere in giro una vita fottuta

Maschere di bambini adulti
Maschere di comiche e d'insulti
Maschere ormai sui volti di tutti

Lei che passa una giornata a casa
e scivola nel buio di una serata strana
mentre lui l'aspetta da due ore giù al portone

E il figlio del custode con tanti buchi sulla pelle
maschera da sempre il suo pensiero ribelle
e fuma contento di aver sputato un altro no

Gente abbuffata di inganni e di preoccupazioni
Gente colpita da un sole troppo forte
e dalle lacrime di un ricordo

Nascosta nei bidoni e nelle macchine
nei treni e nelle notti senza un'immagine
Gente troppo sola che aspetta ancora la sua ora

E nella nebbia si disperdono gli attori
rivivono forse briciole di emozioni
ma poi diventano più allegri di un'ora fa

E fanno di se stessi un mito ormai fallito
indossano da anni il solito vestito
felici di vivere per modo di dire

In questo carnevale di incontri e di rinunce che fanno male
si pensa solo a bere e a volersi bene
per poi tradirsi insieme

Lei abbassa il capo e ride
tra le sue braccia pensa a un appuntamento
con un tizio importante
nel suo grande appartamento

Maschere che lasciano ogni giorno
segni di una verità perduta
che si divertono a prendere in giro una vita fottuta

Maschere di bambini adulti
Maschere di comiche e di insulti
Maschere ormai sui volti di tutti

(Tratto da “Le parole del mio tempo”)

(Puoi ascoltare il brano anche cliccando qui: "Le mie canzoni sono differenti")


Pensieri di strada





Ascoltali
a volte sembrano dei desideri
ma basta afferrare
quelli che sono più veri

Sono certezze e incertezze che nascono dentro di te
Puoi farli volare se vuoi
tanto tornano poi

nei tuoi silenzi più intensi con mille argomenti
sono carezze e illusioni
che appartengono a noi

Pensieri di strada
che cambiano con gli uomini

Ti seguono sempre e poi
non ti tradiscono mai
e quelli più timidi
sono soltanto segreti

Sono più grandi degli anni diventano eternità
puoi fare l'amore restando
abbracciato con loro

Sono espressioni evidenti e a volte inconcludenti
e sanno di odio e di amore
perché così sono

Pensieri di strada
che vivono con gli uomini

(Tratto da “Le parole del mio tempo”)

(Puoi ascoltare il brano anche cliccando qui: "Le mie canzoni sono differenti")




Pareti di ghiaccio

 


E sei caduto da solo
in questo spazio del mondo
con un'allegria indifferente
Così per niente sicuro
cammini in mezzo alla gente
con un sorriso in tasca e il gelo dentro
In cerca di una tenerezza che hai scordato
nel tuo cuore ormai drogato

Ma che sbaglio
stare tra queste pareti di ghiaccio
vinto e senza coraggio
Che voglia di essere una canzone
per scivolare sopra un'emozione

Ma forse è meglio
addolcire piano il tuo risveglio
Forse è verità
Non prolungare quest’esitazione
se vuoi cambiare ed essere migliore

Ritorni a casa in silenzio
nella tua stanza e quel letto
su cui hai posato le tue debolezze
E cerchi una ragione magari la più banale
per spiegarti il tuo lasciarti andare
Le mani nei capelli la disperazione in te
diventa ribellione

Ma che sbaglio
stare tra queste pareti di ghiaccio
vinto e senza coraggio
Che voglia di essere una canzone
per scivolare sopra un'emozione

Con coraggio
brucia le tue pareti di ghiaccio
e guarda intorno a te
Ci sarà magari anche qualcuno
che vorrà abbattere lo stesso muro

No non morire!
La tua anima non può finire
nella stupidità
Nel giardino grigio ci sarà
un po’ di verde per la tua eternità

(Tratto da “Le parole del mio tempo”)

(Puoi ascoltare il brano anche cliccando qui: "Le mie canzoni sono differenti")