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UNA VITA DIVERSA

Sarò breve


Per gli amanti della scrittura breve, ecco un godibile mini-racconto di Matilde Serao tratto da "Donna Paola" del 1897.

Fulvio s'inchinò, prese dalla mano di Paola il gelato che ella, sorridendo dolcissimamente,  gli porgeva, e le disse, guardandola negli occhi:

"Vi amo".

"Non dovete amarmi" mormorò lei senza scomporsi, seguitando a sorridere.

"E perché?"

"Perché ho marito" ribatté ella, ma placidamente.

E gli occhi di Fulvio, di un tetro azzurro,  lampeggiarono di passione. Ella restava innanzi a lui, senza mostrare alcun turbamento, sorridendo ancora, tutta rossa, con le belle braccia bianche e prosciolte sotto il merletto nero delle maniche. Sul merletto nero e sulle bianche braccia scintillavano i braccialetti gemmati: erano ricaduti sui polsi,  ella si occupò a risollevarli verso il gomito. 

Irritato,  Fulvio batteva col cucchiaino sul piattello del gelato:

"Andatevene" mormorò a un tratto, soffocando di collera "siete una donna odiosa,  io vi detesto".

Paola crollò lievemente il capo,  come si fa per un malato incurabile, e si allontanò da Fulvio. 

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