ULTIMO POST

TI ASPETTAVO

IL CIECO

Ogni mattina il cieco va ai giardini pubblici della città
con mezza sigaretta e un vecchio cane tutto suo
e passa un po’ di tempo parlando con qualcuno

Ci sono dei bambini che giocano a pallone
e il cieco già si eccita nell'immaginazione
ma sa che la sua voce è un richiamo ormai lontano
i colori della vita appartengono al passato

E impara a non guardarsi più
nella gente che non sa cosa fa
Riflette e la sua idea va
al di là dei buchi della realtà
Qualcuno gli ha rubato pure il volo
e il cieco adesso inciampa anche da solo

Di tanto in tanto ode un lamento
che lui ricorda nel suo tempo
Poi tutto ad un tratto si inventa il sole
e gli confida il suo dolore
Anche se è sempre sera lui lo sa
che il giorno è un buio che ritornerà

Un autobus che passa e raccoglie la sua gente
riaffiora quel silenzio che è musica di niente
Il cieco col suo cane prova adesso a passeggiare
nel viale ormai deserto e conosciuto troppo presto

E impara a confidarsi da solo
scoprendo tanta luce intorno
Si piega piano alla sua vita
incollandola in una scenografia:
un cielo in compagnia di quattro nuvole
e tante strade uguali e sempre libere

E impara a vivere così
protagonista di un vecchio film
Il cieco segue il suo sentiero
scordandosi del mondo intero
Così ogni mattina il cieco va
ai giardini pubblici della città

Commenti