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Ha pubblicato quasi di getto “I
rotoli dell’immortalità” e “Dove tutti i sogni finiscono”,
racconti a metà tra il thriller e la narrativa/fantasy.
Pierluigi Di Cosimo, scrittore romano, si racconta in questa intervista senza nulla nascondere della sua grande passione per la scrittura e
per la letteratura in genere.
Ho conosciuto Pierluigi in una
delle mie "navigazioni" da internauta; mi ha colpito la sua
genuinità nell'approcciarsi a questa passione con semplicità e nello stesso
tempo impegno, dedizione e voglia di raccontare per raccontarsi, di emozionare
per emozionarsi.
I suoi libri si leggono tutti
d’un fiato, attirano l’attenzione del lettore coinvolgendolo nel viaggio,
nell'avventura, nel sogno.
Come si evince dalla sua giovane
biografia, è proprio il sogno l’elemento portante e trainante delle sue
aspirazioni, quasi il viatico necessario per la propria crescita individuale.
E i sogni, come lui stesso
dichiara, sono così importanti che … non finiscono mai!
IO: “I rotoli dell’immortalità”, il tuo romanzo d’esordio, racconta
le vicende di un personaggio misterioso, “Mister
X”, apparentemente spietato e determinato, ma in realtà molto vulnerabile
negli affetti. Non si è mai troppo cattivi o troppo buoni?
PIERLUIGI DI COSIMO: Durante
il suo percorso nella storia, il protagonista assume identità diverse, Mr. X o
Roberto, e passa da freddo e spietato killer a uomo fragile e innamorato.
Quest’uomo, a cui sono stati portati via l’infanzia e l’amore, costretto a
svolgere con estrema freddezza un lavoro che non perdona, matura nel corso
della narrazione e riuscirà a ricomporre i pezzi della sua vita grazie ad una
donna, anche se a un prezzo troppo elevato. Mister X rappresenta, in maniera
esasperata, il buono e il cattivo presente in ognuno di noi, perché l’uno non
può prescindere dall'altro anche nella vita di tutti i giorni.
IO: In ogni pagina del libro “aleggia” un marcato spirito di
avventura, la voglia di superare qualsiasi ostacolo che si frappone davanti al
proprio cammino. Quale messaggio hai voluto dare?
PIERLUIGI DI COSIMO: Nel
libro ho voluto semplicemente risvegliare la scintilla dell’eroe avventuroso
che, diciamoci la verità, sprizza in ognuno di noi. Quanti di noi potranno,
infatti, rinnegare la passione, a volte dichiarata, a volte nascosta, in alcuni
forte, in altri debole, per il brivido che l’avventura – desiderata, bramata,
sognata e, ahimè, raramente vissuta - suscita, perché sopraffatti dalla routine
e dalla quotidianità che spengono la voglia di vivere le vicende avventurose
che sognavamo da bambini.
IO: Il mistero, altro tema del romanzo, è qualcosa che sembra
rivelarsi soltanto nell'immaginazione. Credi che nella realtà ci siano fatti
inspiegabili o c’è sempre una logica per tutto?
PIERLUIGI DI COSIMO: Ciò che
rende il mio racconto unico rispetto ad altri è che, leggendolo tutto d'un
fiato, il lettore riesce a immedesimarsi nella storia e vivere le scene
adrenaliniche e pulp di un film d'azione, in cui può cogliere riferimenti e
camei cinematografici, che non sono stati messi lì a caso. Penso, infatti, che
niente accada per caso, nei libri così come nella vita di tutti noi, e pertanto
tutto abbia un significato o, se preferisci, una logica che prima o poi
scopriremo.
IO: In “Dove tutti i sogni finiscono”, il tuo secondo romanzo, la forza
dell’amore vince sulla morte, ma tutto è narrato con il simbolismo dei luoghi
e, per alcuni tratti, dei personaggi. Perché questa scelta?
PIERLUIGI DI COSIMO: Ti
ringrazio della domanda, in effetti, il simbolismo di cui parli è nato insieme
ai personaggi e ai luoghi descritti. La realtà della quotidianità, cioè della
metropolitana o del lavoro nel negozio di dolci, solo per citarne alcuni, si
mescola con l’idea che alcuni di noi hanno dell’aldilà e dei personaggi che
potrebbero popolarlo.
IO: Quanto di autobiografico c’è nei tuoi racconti?
PIERLUIGI DI COSIMO: La parte
autobiografica è solo lo spunto per entrambi i racconti. Infatti, avevo iniziato a scrivere I rotoli dell’immortalità per ricordare
un fatto personale che mi aveva colpito e turbato, ma che poi nelle varie
revisioni è stato solo accennato, mentre l’ispirazione per Dove tutti i sogni finiscono mi è venuta dai miei quotidiani viaggi
in metropolitana. Il resto delle storie è proseguito spontaneamente mentre
scrivevo.
IO: Dove finiscono i tuoi sogni?
PIERLUIGI DI COSIMO: In
realtà, spero che i miei sogni non finiscano e cioè spero di poter continuare a
scrivere e mettere su carta le storie che nascono nella mia mente e di essere
apprezzato dal pubblico.
IO: Il genere thriller si
sta particolarmente espandendo nel panorama letterario. Perché, secondo te,
incuriosisce così tanto i lettori?
PIERLUIGI DI COSIMO: Credo
che il thriller, a differenza dei romanzi d’amore in cui il lettore si identifica
con i personaggi, susciti un così grande interesse perché lo tiene
letteralmente attaccato al racconto grazie a elementi quali, la suspense,
l’intrigo fitto e serrato, suscitando in lui la curiosità e il desiderio di
scoprire cosa nasconde la narrazione, dandogli la possibilità di vivere il
proibito, cioè quello che nella realtà spera di non incontrare mai.
IO: Quanto è importante per te scrivere?
PIERLUIGI DI COSIMO: Veramente,
scrivo da quando ero bambino. Mi è sempre piaciuto inventare storie in cui la
fantasia, l'avventura, la suspense riempissero il mondo in cui giocavo. Pensa
che prima della nascita di mio fratello, giocavo con un amico immaginario, PIC.
Inoltre, forse non lo dovrei dire, a scuola gli unici temi di italiano in cui
prendevo bei voti erano quelli a titolo libero, dove potevo scatenare la mia
fantasia e scrivere pagine e pagine, non mi sarei mai fermato.
IO: Quali scrittori ti piacciono?
PIERLUIGI DI COSIMO: Leggo di
tutto, tutti i generi o scrittori, la mia biblioteca conta circa un centinaio
di libri che vanno da "American
Psycho" a "Shopie Kinsella",
passando per "Conn Iggulden",
"Gary Jennings", "Stephen King", etc... Non mi
faccio condizionare dal genere, se un libro mi piace, mi piace e basta. So che
sei curioso di sapere come scelgo i libri, in realtà sono i libri che mi
"chiamano", mentre passeggio in libreria. Chiamalo istinto, chiamalo
come preferisci, semplicemente mentre passo tra gli scaffali, sento i libri che "richiedono" la mia attenzione, allora li prendo, osservo la cover e leggendo
solo la breve trama capisco se è un bel libro. Fino ad ora non ho mai sbagliato nella scelta.
IO: So che hai la passione per la cucina. E’ un’arte che richiede
creatività e improvvisazione, proprio come la scrittura. Quali sono, secondo
te, gli ingredienti di successo per
entrambe ?
PIERLUIGI DI COSIMO: Gli
ingredienti principali per fare bene qualsiasi cosa sono innanzitutto la
passione e la dedizione, poi per quanto riguarda la cucina e la scrittura ci
vogliono una buona dose di allegria, di creatività e voglia di cimentarsi
sempre in cose nuove.
IO: Cosa stai preparando per il futuro?
PIERLUIGI DI COSIMO: Ho
iniziato a scrivere la mia terza opera, “I
racconti del calamaio”. Un fantasy che inizia nell'Irlanda di tanti anni
fa, in un’epoca di maghi, lupi mannari e antichi guerrieri, per finire nella
Londra di fine ’800, quando Jack lo squartatore si divertiva con le sue
vittime, il tutto legato da un libro e il suo calamaio. Ho messo giù la traccia
per il quarto libro, “I maledetti casi
irrisolti di Ely”, da cui potrebbe nascere una serie, la cui protagonista è
una giornalista dai capelli rosso fuoco, collezionista di monili antichi e
appassionata di casi irrisolti. Infine ho messo giù anche un racconto horror
breve, una di quelle storie che i campeggiatori si raccontano intorno al fuoco
prima di andare a dormire, sperando che non accadano mai.
IO: Dove si possono trovare le tue opere?
PIERLUIGI DI COSIMO: Tutte le
informazioni che mi riguardano, trame, libri usciti, in scrittura, dove
acquistarli, news, eventi, etc.. si possono trovare sul mio sito internet:
o sulla mia pagina Facebook
Attualmente i libri sono in vendita sulla piattaforme Amazon, sia
e-book che cartaceo, Kobo, Google Play Libri, ma non è detto che in futuro non
arrivino anche nelle librerie tradizionali, quindi “stay tuned….”.
IO: Grazie per l’intervista. E tanti in bocca al lupo.
PIERLUIGI DI COSIMO: Grazie a
te per la disponibilità. Crepi il lupo, non me ne vogliano gli animalisti.
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