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“Canto
quel motivetto che mi piace tanto, e che fa ….”. I meno giovani ricorderanno questa simpatica
canzoncina degli anni ’40 dell’orchestra di Pippo Barzizza, che
fu anche lo slogan (parafrasato) di un famoso spot del mitico carosello.
Sotto
la doccia, in bicicletta o viaggiando in auto ci capita di canticchiare o
fischiettare la nostra canzone preferita, magari quella che ci
spinge al buon umore o ci fa ricordare un momento piacevole della nostra vita.
E’
un esercizio “canterino” che facciamo volentieri soprattutto
durante le vacanze, quando le tensioni o lo stress da lavoro si allentano per
far posto ad occupazioni o pensieri più distensivi.
Purtroppo
questo particolare vezzo è messo a dura prova dalle proposte musicali degli
ultimi anni, in gran parte scadenti o poco orecchiabili, tanto da essere
dimenticate in fretta.
Nemmeno
la kermesse di Canale 5, “Coca Cola Summer Festival 2014”, giunta
alla seconda edizione, pare smentire il trend delle ultime estati contrassegnate
da canzoni non eccelse, in molti casi anonime e fuggevoli prima ancora che si aprano
le porte dell’autunno.
I
miei adorati figlioli mi dicono scherzosamente (ma non troppo) che sto
diventando vecchio e nostalgico quando il
motivetto che mi piace tanto è …
…
una canzone di Gianni Bella, "Non si può morire dentro", che mi fa
ritornare agli anni della mia adolescenza e delle prime festicciole a casa di
amici;
… una
canzone di Claudio Baglioni, "E tu," che mi fa ripercorrere con la
mente le lunghe passeggiate in riva al mare alle prese con le prime cotte e
filarini;
…
una canzone di Eros Ramazzotti, “Adesso tu”, che mi ricorda il
primo bacio con la ragazza che sarebbe diventata mia moglie …
Ogni
estate ingaggio una discussione con la mia prole sui brani da inserire nel
nostro CD “familiare”. Non trovandoci mai d’accordo sulla canzoni
preferite, arriviamo al solito compromesso: ogni componente della famiglia
(siamo in quattro) sceglie i suoi dieci brani preferiti disposti in ordine
rigorosamente cronologico (dal più vecchio al più giovane): papà, mamma, figlia, figlio.
Così quando siamo in macchina e arriva il mio turno, mi godo … quel motivetto che mi piace tanto, incurante dei “sogghigni” che sento arrivare dai miei compagni viaggiatori.
Mi rilasso con la mente. E sorrido divertito.
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