UN ANNO DI BLOG

Anno nuovo, vita nuova! Per intanto godiamoci gli ultimi spiccioli del 2014 provando a stilare, come si è soliti fare in questi casi, un resoconto sulle cose che sono successe nell'anno che sta per lasciarci.

Qui lo faccio da un punto di vista squisitamente personale, ovvero dalla mia esperienza di blogger sfogliando, come le pagine di un diario, gli articoli che ho pubblicato negli ultimi dodici mesi.

Non mi stancherò mai di ringraziare tutti gli amici e i visitatori del blog che mi hanno seguito con tanta simpatia e passione: da voi ho tratto linfa e stimolo per andare avanti in questo progetto di intrattenimento e di riflessione sui temi della cultura, musica ed attualità che, alfine, è semplicemente voglia di scrivere e di comunicare emozioni.

Ecco quindi il mio calendario 2014 con i post più letti e graditi (clicca sul titolo se ti va di rileggerli):

GENNAIO: Aspettando la neve (che non arriverà), esce “La scrittura creativa”, una riflessione critica sulla "professionalizzazione" dell’arte dello scrivere che si contrappone all'autenticità e spontaneità dell’estro narrativo. E’ il post che raccoglie il maggior numero di consensi e di visualizzazioni.

FEBBRAIO: Il mese dell’evento musicale più atteso dell’anno, ovvero il festival di Sanremo condotto, per l’occasione, da Fabio Fazio e da Luciana Littizzetto. Non bisserà il successo dell’anno precedente. Vince Arisa ma molti l’hanno già dimenticato. Il 28 pubblico “Sanremo 2014: le mie pagelle” che risulterà il più letto del mese.  Ottimo il piazzamento della mia intervista a Pierluigi Di Cosimo, autore di “Dove tutti i sogni finiscono”, che sarà molto gradita ai lettori.

MARZO: Intervisto Stella Stollo, autrice del romanzo storico “I delitti della Primavera” nel post “La forza buona della lettura” che risulterà il più letto. Segue a ruota “Le identità culturali”, riflessione sulla globalizzazione sistemica dei cambiamenti etnici e sociali, che ottiene il maggior numero di gradimenti tra il popolo degli internauti.

APRILE: Esce “L’aquila non ritorna”, il seguito de “Le parole del mio tempo” ottenendo la palma del post più letto e più gradito. Ottimo il piazzamento di “Ti recensisco nel nome del lettore”, post che mette in guardia dalle recensioni artefatte. Per alcuni mesi rimane in classifica tra quelli più letti di sempre.

MAGGIO: “Rifiuti solidi letterari”, pubblicato proprio nell'ultimo giorno del mese, risulterà il più cliccato. Ma “Il libro che non leggerò”, dedicato alle lusinghe dell’apparenza, sarà il più gradito dal network di Virgilio “OK notizie”. Bene anche la mia recensione al romanzo “Dimmi come mai”, delle autrici Alessandra Alioto e Rosalba Repaci.

GIUGNO: Esce “La solitudine degli internauti”, post che analizza gli effetti negativi dell’avanzata dei social network. Otterrà il premio dell’articolo più bello dai lettori della community di Google Blogger and Blog”.

LUGLIO: Per commemorare la triste scomparsa di Giorgio Faletti, pubblico “Io uccido”, la mia recensione al best seller del bravo scrittore astigiano. Otterrà tantissimi gradimenti.  Anche la mia intervista a Flavio Standoli, autore di “Esperance: una missione per due” risulterà tra le più gradite.

AGOSTO: Pubblico “Ho smesso di credere”, testo sul disincanto tratto da “Le parole del mio tempo”, che risulterà il più apprezzato e cliccato dai lettori.

SETTEMBRE: “Il nome della rosa”, la mia recensione al capolavoro di Umberto Eco, scala la classifica dei post più letti del mese. Sarà anche quello più commentato dal social “Linkedin”.

OTTOBRE: “La luce oltre”, racconto breve dedicato alla commemorazione dei defunti, si aggiudica la palma del post più letto. Ma “Il paese dei vecchi”, canzone tratta da “Le parole del mio tempo”, ottiene il maggior numero di gradimenti. Particolarmente apprezzata dal popolo di Facebook la mia recensione al libro “La favola di Shakira”, scritto da Bonifacio Vincenzi.

NOVEMBRE: Pubblico “L’amore platonico”, una riflessione sull'Eros che sarà tra le più gradite e condivise dai lettori.

DICEMBRE: “Il suicidio”, ritratto crudo e amaro dell’emarginazione, "sbanca" la rete raccogliendo il maggior numero di consensi e di visualizzazioni. Uno dei post più letti ed apprezzati nell'intero anno.

BUON 2015 A TUTTI I LETTORI!

CARO NATALE

Cara matre, ho deciso: mi voglio cambiare. Preparami un bel regalo. Questo te lo dissi l’anno scorso e questo te lo dico anche adesso…” Come non ricordare questa divertente quanto ironica letterina di Natale declamata nella commedia “Natale in casa Cupiello” dal personaggio Tommasino davanti al papà Luca e allo zio Pasquale?

Il Natale 2014 è ormai alle porte e come tutti gli anni si torna a parlare di regali e della loro utilità rispetto al significato religioso della festa.

Non sono tra quelli che pensano che nella ricorrenza più attesa dell’anno non bisogna scambiarsi regali. E’ bene farlo ma a condizione che non si esageri e non si voglia a tutti costi emulare una (cattiva) abitudine basata sul mero consumismo.

In questi giorni i negozi sono presi letteralmente d’assalto da avventori mossi principalmente dalla voglia di fare acquisti per non sfigurare rispetto a una tradizione “luccicante” che supera qualsiasi reticenza dettata dall'attuale crisi economica. Insomma anche se gli euro scarseggiano, prevale la tendenza ad impacchettare questo o quel particolare dono a dispetto dell’impennata dei prezzi, sicché l’appellativo “caro” davanti al sostantivo “Natale” può essere indifferentemente inteso nell'uno o nell'altro senso.

Forse si è spinti dal desiderio di essere felici che talvolta è soltanto l’illusione di volerlo essere nonostante i problemi e le vicissitudini quotidiane.

C’è tutto un mondo che reclama autenticità, amore e generosità. Ecco che allora il “regalo” dovrebbe essere l’occasione affinché questi sentimenti fuoriescano in tutta la loro grandezza e (auspicata) imperitura anche quando la festa finisce e le luci si spengono.

E’ pur vero che ci sono comportamenti che vanno banditi, come quello di fare il regalo più bello (per se stessi) ma il più inutile (per chi lo riceve). Come pure va stigmatizzato il vezzo di “riciclare” il regalo ricevuto per darlo magari a chi si detesta ma che si “ama” solo in occasioni del genere.

La sobrietà del regalo, intesa come oculatezza e “disinfestazione” da proclami e intenzioni vuote e pompose, dovrebbe sempre accompagnare la scelta di regalare un sorriso non soltanto ai propri cari ma anche (se non soprattutto) a chi di sorrisi ne ha proprio fame.

La solidarietà è quindi l’ago della bilancia per far propendere la scelta di un regalo verso quanto più lodevole e proficuo possa rappresentare questo gesto: un buono spesa per chi ne ha bisogno o balocchi ai bambini più sfortunati sono soltanto alcuni esempi che possono rendere (e renderci) veramente felici.

Non ci vuole poi molto. Bastano pochi euro e tanto, tanto amore.

A TUTTI GLI AMICI E VISITATORI DI QUESTO BLOG I MIEI PIÙ SINCERI AUGURI DI 
BUON NATALE

LA CORRUZIONE DELL’ANIMA

In questi giorni lo scandalo di “Mafia Capitale” tiene banco nelle cronache dei mass media suscitando l’ennesima indignazione e avversione verso la politica del malaffare che proprio non riesce a cambiare rotta e a spogliarsi di quelle infime nudità di cui è portatrice.

Il premier Renzi ha annunciato l’inasprimento delle pene per i corrotti attraverso l’innalzamento del minimo edittale e dei termini prescrizionali, introducendo nuove modalità per la confisca e il patteggiamento della pena fino ad ottenere la restituzione integrale del mal tolto. Basterà?

A due anni esatti di distanza dall'entrata in vigore della legge 190/2012, meglio nota come “legge Severino” o “dell’anti-corruzione”, si parla già di revisione di quelle misure di prevenzione che avrebbero dovuto segnare il cambiamento radicale di un sistema di mala gestione che da tangentopoli in poi si è propagato a macchia d’olio, non arrestandosi nemmeno davanti alle sbandierate svolte epocali della seconda (e terza) Repubblica.

La Corte dei conti ha definito la corruzione come sistemica, ovvero stratificata e ramificata in ogni ambito della Pubblica Amministrazione come le metastasi di un tumore il cui focolaio risiede proprio nell’anti-politica. Se c’è la mafia è perché ci sono politici e pubblici funzionari corrotti e viceversa. Un’equazione che si autoalimenta fino ad ingrossarsi e ad ingrossare le maglie dei centri di poteri inquinandoli e sviandoli dall'unico fine che dovrebbero perseguire, ovvero l’interesse pubblico.

Se tale è il quadro (deprimente) dello scenario politico attuale, non bastano certamente misure repressive più efficaci ma occorre un’azione preventiva incisiva che agisca soprattutto sotto il profilo culturale, aspetto che nemmeno la legge 190/2012, pur nata con tutte le buone intenzioni, sembra garantire.

Le misure della “Severino” incentrate soprattutto sul piano anti-corruzione che ciascuna amministrazione pubblica è tenuta a dotarsi, se da un lato appaiono lodevoli sotto il profilo della trasparenza e della tracciabilità dell’attività amministrativa, dall'altro denotano molti punti deboli fra i quali, l’assenza di controlli preventivi di legittimità, l’eccessiva procedimentalizzazione degli adempimenti e l’obbligo di redigere un piano di formazione rivolto esclusivamente ai pubblici dipendenti senza allargare la platea ai centri di poteri della politica. 

E qui s’inserisce il problema della selezione della classe politica dirigente basata su regole ferree in grado di reclutare il meglio delle professionalità esistenti. Ma per fare questo è necessario che la società civile si rinnovi ed offra modelli comportamentali di assoluto spessore morale.

Perché la corruzione è nell'anima: di genitori che non sanno essere tali, di educatori che non sanno più educare, della scuola che non sa più insegnare, delle istituzioni che non sanno elevare a dignità morale e civile il mandato cui sono chiamati a svolgere.

Nel piano anti-corruzione che ho redatto nei comuni dove lavoro ho voluto inserire di proposito la bellissima frase dello scrittore statunitense H. Jackson Brown junior che da sola basterebbe a rappresentare la misura di prevenzione più alta e sublime:
Vivi in modo che quando i tuoi figli penseranno alla correttezza e all'integrità penseranno a te.”