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Per
pochi giorni facciamo finta che i nostri problemi non ci siano più.
Accantoniamoli in qualche angolo nascosto della nostra memoria e godiamoci
queste vacanze agostane al mare, ai monti, o semplicemente in città ad
ascoltare un tranquillo e conciliante silenzio.
Stacchiamo
la spina, dunque. Eutanasia breve ma necessaria per ricaricare le
pile e farci affrontare il futuro che ci aspetta con nuova energia e vitalità.
Il famoso detto “vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo” è più che mai
appropriato in un momento, come quello delle vacanze estive, in cui di
tempo per riflettere ce n’è. E una riflessione sana aiuta quanto meno ad
essere più saggi e meno impetuosi nelle risposte e nelle aspettative che ci
attendiamo dagli altri e da noi stessi.
Andare
(o essere) in vacanza è un diritto di tutti, costituzionalmente
garantito. E poco importa se i modi di esercizio di questo piccolo o grande privilegio
sono ampi e diversificati.
Le autostrade
affollate di questi giorni sono un ottimo termometro rivelatore delle diverse abitudini
o stili di vita degli italiani.
Sfrecciano
bolidi o macchine di lusso a trecento all'ora: se gli incauti
utilizzatori saranno graziati da una morte sicura, andranno a popolare
le spiagge più chic della penisola o le baite di montagna d’elite.
Ma
ci sono anche utilitarie sovraccariche di bagagli con i viaggiatori che a
malapena s’intravedono dai finestrini. Scendono dagli autogrill con
tutta la truppa al seguito: mamma, papà e una fitta figliolanza che ci si chiede
come si fa a viaggiare in spazi così ristretti. Li osservo e mi commuovo
per loro. Il diritto di andare in vacanza è, almeno nei presupposti,
indifferenziato e non c’è barriera sociale che possa comprimerlo.
Per questa
famiglia italiana un po’ fracchiana ma autentica si prospettano spiagge
libere (le mie preferite), panini imbottiti e bibite comprate a buon
mercato, messe al fresco sulle sponde dei fiumi.
Si può essere felici anche così, con le piccole cose che poi sono quelle che contano di più.
E’arrivato il momento di abbassare la saracinesca. Signori, si chiude!
Non mi resta che augurare a tutti i lettori, BUONE VACANZE, ovunque voi siate. Con tutto l’affetto che posso.
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