ULTIMO POST
- Ottieni link
- X
- Altre app
“Carino,
luminoso, superaccessoriato. Riscaldamento autonomo con telecomando, lavatrice
auto-programmabile, video citofono e impianto satellitare. Cosa vuoi di più? E
poi è tutto così accogliente, confortevole, non devi nemmeno faticare tanto per
tenerlo in ordine. C’è anche una bella vista panoramica, vedrai che ti troverai
bene.”
Sono
sopraffatto dalle parole di Annalisa che mi mostra con la verve del più
consumato agente immobiliare l’appartamento in cui dovrò andare ad
abitare. Rimango in silenzio con la faccia cupa e perplessa, come un bambino al
primo giorno di scuola che si rifiuta di entrare in classe.
I cambiamenti
non sono mai stati il mio forte. Sarà forse per pigrizia mentale o per
un’atavica riluttanza per le cose nuove che ho sempre preferito pianificare
tutto della mia vita, adagiandomi al mio modello organizzativo come un perfetto
ed efficiente ragioniere Mi sono “abituato” alle mie abitudini:
casa-lavoro-casa, senza alcuna deviazione del percorso. Mi sono abituato al
silenzio, ai miei silenzi.
Annalisa
sembra leggermi nel pensiero e mi porta a visitare la stanza da bagno tenendomi
sottobraccio quasi per timore che io possa scappare.
“Guarda
come è spazioso. C’è anche la vasca per l’idromassaggio.” Mi strizza l’occhio abbozzando un sorriso malizioso. “Sei un bell'uomo, potrai portarci
tutte le donne che vorrai.”
La
mia accompagnatrice continua nella sua opera di persuasione
prospettandomi una vita piena di gioia e di sesso sfrenato. Non l’ascolto più.
Vedo la sua bocca continuare a muoversi emettendo tanti bla bla bla ed
io mi assento completamente inseguendo un pensiero d’infanzia.
Eccomi
bambino con mia madre che mi mostra il regalo che avevo sempre
sognato: una bicicletta da corsa “superaccessoriata” proprio come l’appartamento
che sto visitando.
“Ti
piace? C’è proprio tutto: due specchietti retrovisori, il sellino di vera
pelle, le luci di direzione, ben cinque marce e il vano per la bottiglietta
dell’acqua. Con le lunghe corse che farai ti verrà sicuramente sete. Anzi, sai
una cosa? Invece dell’acqua ti riempirò la bottiglietta con il tuo succo di
frutta preferito.”
Come
Annalisa, mia madre continuava a parlarmi, ad accarezzarmi il viso con
il suo fare amorevole cercando di rendermi partecipe di una gioia che
soltanto dopo scoprii avere ben altro fine: tenermi lontano da casa per alcune
ore mentre riceveva i suoi amanti in camera da letto.
“Gianni,
ma mi stai ascoltando?” La voce di Annalisa mi riporta alla realtà e non so
se è più piacevole di quella che ho appena ricordato.
“Ora
devo proprio andare. A minuti verrà Franco per il contratto. Vedrai, sarà molto
vantaggioso per te.” Mi schiocca un bacio sulla guancia, prende la borsa e
scappa via in tutta fretta.
Dalla
finestra la vedo uscire dal portone, attraversare la strada e alzare lo
sguardo verso di me che la sto osservando tra le tende. Mia moglie mi
saluta con la mano regalandomi questa volta solo un sorriso spento e fugace
prima di mescolarsi tra la gente.
So
che non tornerà più.
L’APPARTAMENTO
Racconto breve scritto
da
Vittoriano
Borrelli
Ogni riferimento a
fatti o personaggi della realtà è puramente casuale.
L’immagine di
copertina è liberamente tratta da foto disponibili sul web
senza alcuna correlazione
con i fatti narrati.
Commenti
Posta un commento
Posta il tuo commento. Sarò lieto di conoscere la tua opinione.