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TI ASPETTAVO

NESSUNA EMOZIONE

Chissà se parli ancora agli animali, se ti commuovi davanti a un film”, cantava Fabio Concato nella sua “Ti ricordo ancora”. La musica, specie quella passata, è sempre stata prodiga di emozioni che hanno scaldato i cuori di tanti ascoltatori divenendo, in qualche caso, persino un fatto di costume.

Ma la musica, come qualsiasi espressione dell’arte, è sempre figlia del suo tempo. Può essere più o meno florida, più o meno portatrice della spinta valoriale di un’epoca. E si sa che le cose migliori nascono quando c’è voglia di riscatto e di rivoluzione culturale, dopo che si è vissuti nel torpore dell’appiattimento sociale o nel letargo delle idee.

E’accaduto, ad esempio, nel Rinascimento, forse il periodo storico più fulgido e rappresentativo della genialità creativa o, in epoca più recente, nel periodo post-sessantottino della contestazione giovanile.

Oggi si guarda a questo passato con riverenza e nostalgia ma non al punto da costituire una molla emulativa per far risvegliare coscienze immerse nell’atarassia conservativa della rassegnazione. Retrogradi nel pensiero come nel Medioevo o nell’Oscurantismo del Settecento, viviamo nella perenne attesa che qualcosa possa cambiare ma peccando nell'agire perché nulla sembra farci smuovere dalle aspettative deluse.

Renato Zero, nella sua “I miei miti” ha saputo descrivere bene il livello delle emozioni, decisamente scadente, a cui siamo giunti:

I miei miti sono andati via
come un vento come un’amnesia

E ancora:

Svegliami se c’è musica
che quest’anima ha voglia di emozioni
Svegliami e conquistami
con un brivido intenso sulla schiena
Svegliami dalle vanità che nascono già stanche

Oggi chi si commuove ancora davanti a un film?
Chi parla ancora agli animali?
Chi ha voglia di ascoltarsi e di ascoltare?
Chi s’innamora di un sorriso, di un gesto semplice che sa di carezza e voglia di abbracciarsi?

In questa scia di poeti maledetti mi ci accodo anch'io umilmente e all'ultima fila con i versi di una mia canzone tratta da “L’aquila non ritorna”:

Niente di nuovo perché
non vedo niente davanti a me
Niente di nuovo perché
la vita passa anche senza di te

Come dire: nessuna emozione.


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