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UNA VITA DIVERSA

TECHETECHETÉ


È inutile nascondercelo: siamo più proiettati al passato che al futuro. Ci piace vivere di ricordi, essere nostalgici di un tempo che pensiamo sia stato bello anche se l’abbiamo vissuto con turbolenza e con qualche dispiacere. Una sorta di autodifesa che ci spinge a selezionare soltanto i momenti più belli della nostra vita.

Ecco perché programmi televisivi come il Techetechetè, ma ancor prima come Ieri e Oggi, hanno un successo straordinario ed attirano una platea di proseliti sempre più folta ed appassionata. Il bianco e nero prevale sul colore, le sfumature di grigio su quelle sgargianti di un bel panorama in…diretta.

Quando sfogliamo un album di fotografie lo facciamo quasi sempre col sorriso sulle labbra o con una punta di commozione nel rivedere immagini e persone che non ci sono più ma che sono state a noi care e che ci teniamo a custodirle con cura.

Si stava meglio quando si stava peggio”, recita un vecchio proverbio, un adagio iterativo che svela il senso (o il mistero) della vita: le cose belle sono a portata di mano, davanti ai nostri occhi ma le apprezzeremo e ce le ricorderemo solo tra qualche tempo. 

C’è comunque un momento in cui bisogna fermarsi a riflettere, voltarsi indietro prima di riprendere il cammino. Accade con il Techetechetè televisivo o con altri fermo immagine di quest’estate rovente in attesa di tornare a settembre.

Un lungo preambolo per annunciare il ritorno di BlogRetro, i migliori post che i lettori potranno rileggere fino al prossimo Agosto.

A tutti voi una buona estate, ovunque voi siate, e una buona rilettura delle parole del mio tempo.

Vittoriano Borrelli

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