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UNA VITA DIVERSA

Cattivi pensieri

 

I pensieri sono come l’alcool, vanno alla testa, ubriacano e impediscono di essere lucidi. Accade soprattutto quando la mente li subisce in maniera incontrollata perdendo quella capacità di discernimento che è indispensabile per distinguere i buoni dai cattivi pensieri.

Stare in pensiero per qualcuno o per qualcosa che non si è fatto o si deve fare, può alimentare l’ansia di non farcela, di non essere all’altezza di quel compito che ci è stato affidato o di prefigurarci il peggio da certe aspettative. La negatività di questi pensieri, se non dominata da una giusta dose di ottimismo, finisce per prendere il sopravvento con il risultato di non vivere affatto.

Quanta vita che si perde per colpa dei cattivi pensieri. Quante occasioni di spensieratezza, di sana leggerezza e superficialità ci passano davanti  come un treno che sfreccia via dileguandosi in fondo all’orizzonte.

E il naufragar m’è dolce in questo mare”. Leopardi lo sapeva bene quando scrisse questi bellissimi versi a chiusura de “L’Infinito”, che le limitazioni del mondo sono nella testa degli uomini più che nella Natura di per sè infinita e senza preconcetti. Dovremmo prendere spunto da questo per spogliarci delle nostre trepidazioni, dei nostri indugi e autolimitazioni che non danno estro e sostanza al nostro essere.

Via allora i cattivi pensieri per vivere meglio scrollandosi di dosso giornate anonime che pesano come zavorre, di tempo sprecato per dedicarsi ad altro e non alle cose che contano veramente, come le migliori pratiche del benessere interiore.

Basta poco: abbracciarsi e stringersi di più per respirare i profumi della vita che ci fanno sentire meglio e più vicini alla nostra aspettativa di essere, se non felici, quanto meno sereni e più saggi.

 

 

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