Torniamo a casa

 


Torniamo a casa
é ancora presto per la rivoluzione
di queste storie
Non puoi illuderti che sia la volta tua
domani è oggi se tu vuoi
perché restiamo sempre noi

Mi vien da ridere
se penso a questa nostra immensa solitudine
un’abitudine che non se ne va via
che ci fa compagnia
in queste notti fredde che
si aspetta un’alba che non c’è

Mi resterà
solo un sorriso che ho lasciato per strada
un viso acerbo che non ho rivisto più
nelle vetrine accese della città
con tanta neve che veniva giù
fino a toccarmi dentro l’anima
Torniamo a casa…

Non puoi illuderti che sia la volta tua
domani è un altro giorno sai
che puoi cambiare caso mai

Mi resterà
la consapevolezza di essere io
malgrado tutto ciò che non son stato io
e le parole che io non ti ho detto mai
perché rimaste dentro l’anima
e che nessuno mai le ascolterà

Torniamo a casa
é ancora presto per la trasformazione
di queste storie
non puoi convincerti che sia colpa tua
perché domani se tu vuoi
é un giorno nuovo anche per noi
Torniamo a casa…

(Tratto da “Le parole del mio tempo”)

(Puoi ascoltare il brano anche cliccando qui: "Le mie canzoni sono differenti")


Quel giorno maledetto

 


Tanta gente per la strada in quel giorno maledetto
chi gridava chi pregava chi restava senza tetto
senza luce nella nebbia nella pace del torpore
tante voci lamentose invocavano il Signore

Mamma no non mi lasciare io sto bene tu come stai?
La bambina sta al sicuro non avere più paura
E' successo tutto all'improvviso senza l'ombra di un sorriso
Dammi la mano amico caro non piangere ti porterò lontano

E' una storia da inventare
un altro mondo da costruire
non è forza questo morire
qui da soli

Ai confini di un altro cielo
seguirai il tuo sentiero
Non è amore non è dolore
questa è forse solo una canzone

Tanta pioggia dentro l'anima mentre scivola una lacrima
ho perduto tutto quanto non mi resta che questo pianto
E' il telefono che squilla non tremare stai tranquilla
Ciao sorriso di un istante non è successo niente di importante

Cielo azzurro cielo grande cielo immenso senza fine
forse anche tu sapevi ma morire non volevi
Si restava lì a parlare a inventarsi e a raccontarsi
Io domani sarò più buono chiederò a tutti perdo

E' una storia da inventare
un altro mondo da costruire
non è forza questo morire
qui da soli

Ai confini di un altro cielo
seguirai il tuo sentiero
Non è amore non è dolore
questa è forse solo una canzone


(Tratto da “Le parole del mio tempo”)

(Puoi ascoltare il brano anche cliccando qui: "Le mie canzoni sono differenti")

Ti amo

 



Ti amo
come la notte
come il mio giorno
come il silenzio
come un bambino
come i miei sogni
come il tuo respiro
come i tuoi occhi
azzurro grigio amore

Ti amo
perché tu sei quella
che mi fa impazzire
che sa far l'amore
che ha tanto calore
quella che sa dare
ad un uomo anche la sua anima
anche i suoi pensieri
anche se stessa
anche la felicità

Ti amo…e sono geloso dei tuoi silenzi
Ti amo…e sono l'uomo dei tuoi segreti
Tu sei tutto questo
sei un mare di dolcezze

Ti amo
perché sei bella
perché sei un sogno
perché ho bisogno
della tua vita
del tuo corpo
delle tue incertezze
del tuo caldo seno
delle tue mani
dimmi che rimani

Ti amo…e sono geloso dei tuoi silenzi
Ti amo…e sono l'uomo dei tuoi segreti
Tu sei tutto questo
sei un mare di dolcezze

Ti amo… Ti amo.. Ti amo… Ti amo… Ti amo… Ti amo…Ti amo…
Ti amo… Ti amo.. Ti amo… Ti amo… Ti amo… Ti amo…Ti amo…

(Tratto da “Le parole del mio tempo”)

(Puoi ascoltare il brano anche cliccando qui: "Le mie canzoni sono differenti")




Un Festival da … brividi!

 


Sarà ricordato come il primo Festival post-covid, almeno così ce lo auguriamo da qui in avanti. Il 72° Sanremo celebra il ritorno del pubblico in presenza con un Amadeus visibilmente commosso all’apertura dei battenti. Gli ascolti hanno premiato la scelta della dirigenza RAI di affidare per il terzo anno consecutivo al bravo Ama la conduzione della kermesse più attesa dell’anno.

La cernita delle canzoni in gara si è rivelata vincente, con un mix che ha racchiuso tutti i generi musicali e che ha saputo raccogliere i gusti di un pubblico variegato, dai più giovani ai più stempiati, mettendo così tutti d’accordo.

Un po’ meno felice la scelta delle cinque co-conduttrici che hanno affiancato Amadeus alternandosi dalla prima all’ultima serata. La Muti, ad esempio, è sembrata un pesce fuor d’acqua, quasi fosse capitata lì per caso e non ha reso secondo le aspettative. Così per Lorena Cesarini con il suo monologo sul razzismo che è apparso troppo lungo e pieno di pause, al di là del messaggio lodevole che ha voluto trasmettere. Decisamente più brillanti Drusilla Foer, vero animale da palcoscenico, con la sua verve e spiccata ironia, e Maria Chiara Giannetta, che ha fatto divertire con il siparietto sui versi delle canzoni più famose. Infine, rassicurante Sabrina Ferilli, la matrona di Roma che ha saputo intrattenere  il pubblico senza essere mai banale.

Vince il duo Mahmood-Blanco con Brividi confermando così i pronostici della vigilia. Li vedremo al prossimo Euro-festival che si svolgerà in Italia nel prossimo mese di maggio e forse rispetto ad Elisa, anche lei tra le papabili, assicurano un miglior impatto scenico e di pubblico.

Ecco le mie pagelle (in ordine di classifica finale):

  1. MAHMOOD-BLANCO: Brividi. Dati tra i favoriti alla vigilia, non si sono smentiti con un brano orecchiabile ed un’ottima assonanza di voci. Voto 7,5
  2. ELISA: O forse sei tu. Voce da usignolo, pregevole esecuzione, ma al brano sembra che manchi qualcosa per essere davvero top. Voto 6,5
  3. GIANNI MORANDIApri tutte le porte.  Reminiscenze della più collaudata “Andavo a cento all’ora”, ma il dejà vu funziona e fa breccia nel pubblico sanremese. Voto 7 
  4. IRAMAOvunque sarai. La scuola di “Amici” non è acqua e Irama canta davvero bene. Brano godibile. Voto 7
  5. SANGIOVANNI:  Farfalle. Piace ai giovani d’oggi e di qualche prossima stagione. E’ quanto basta. Voto 6,5
  6. EMMAOgni volta è così. L’incipit sembra promettere bene ma il refrain si perde nella solita sonorità. Voto 6
  7. LA RAPPRESENTANTE DI LISTACiao Ciao. Le prime posizioni nelle classifiche provvisorie avevano forse illuso il duo Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina, poi il responso finale ha messo le cose a posto. Giusto così. Voto 6 
  8. MASSIMO RANIERILettera di là dal mare. Qualche stonatura dovuta all’età (certe note meglio prenderle più basse), ma la professionalità è sempre egregia. La canzone è di ottima fattura. Voto 7,5 
  9. DARGEN D’AMICODove si balla. Canzone dal ritmo trascinante e coinvolgente che sarà super gettonata nelle balere della prossima estate Voto 7 
  10. MICHELE BRAVIInverno dei fiori. Il brano più bello del festival, con un testo di qualità e di grande impatto emotivo. Forse uno dei pochi eredi della musica d’autore. Voto 10 
  11. MATTEO ROMANOVirale. Ragazzo dalla faccia pulita che piace alle ragazzine. Brano godibile. Voto 7
  12. FABRIZIO MORO: Sei tu. Stesso giro armonico di “Che sia benedetta”, della Mannoia di qualche Sanremo fa. Non si ripete rispetto ad altri suoi successi. Voto 5,5 
  13. AKA7EVENPerfetta così. Una delle più ascoltate alle radio. E sarà così anche dopo il festival.  Voto 6 
  14. ACHILLE LAURODomenica. Trasgressivo come sempre, ma questa volta ci sembra che abbia calcato troppo la mano con quella sua auto-benedizione che è apparsa ai più irriverente e artefatta. L’impressione è che miri di più a stupire che a farsi apprezzare per la sua musica. Brano senza infamia e senza... gloria. Voto 6 
  15. NOEMITi amo non lo so dire. Da qualche Festival sembra che canti sempre la stessa canzone. E per questo non decolla. Voto 5 
  16. DITONELLAPIAGA-RETTORE: Chimica. Duo improbabile, ma la canzone lo è meno (in senso positivo).  Voto 6
  17. RKOMIInsuperabile. Come l’ostacolo di Sanremo. Voto 4+
  18. IVA ZANICCHIVoglio amarti. Alla sua veneranda età non si può che apprezzare il coraggio e la voglia di proporsi ancora. Voto 6 
  19. GIOVANNI TRUPPITuo padre, mia madre, Lucia. ...e chi più ne ha, più ne metta. Anonimo. Voto 4
  20. HIGHSNOB e HUAbbi cura di te. Sembrano due giovani invecchiati. Duo che è una clonazione (malriuscita) di quelli passati. Voto 5 
  21. YUMAN: Ora e qui. Nuvola di passaggio. Voto 4 
  22. LE VIBRAZIONITantissimo. Direi decisamente pochissimo. Voto 5
  23. GIUSY FERRERIMiele. Più “fiele” che “miele”. La Ferreri a Sanremo è proprio sfortunata, non ne azzecca una. Meglio i suoi brani extra-festival .Voto 4-
  24. ANA MENA: Duecentomila ore. Sono bastate molto meno per rispedirla idealmente nella sua Spagna. Voto 4 
  25. TANANAI:  Sesso occasionale. Il testo sembra banale ma è lo specchio (purtroppo) della pochezza di molte relazioni giovanili. Voto 4-