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Un Festival da … brividi!

 


Sarà ricordato come il primo Festival post-covid, almeno così ce lo auguriamo da qui in avanti. Il 72° Sanremo celebra il ritorno del pubblico in presenza con un Amadeus visibilmente commosso all’apertura dei battenti. Gli ascolti hanno premiato la scelta della dirigenza RAI di affidare per il terzo anno consecutivo al bravo Ama la conduzione della kermesse più attesa dell’anno.

La cernita delle canzoni in gara si è rivelata vincente, con un mix che ha racchiuso tutti i generi musicali e che ha saputo raccogliere i gusti di un pubblico variegato, dai più giovani ai più stempiati, mettendo così tutti d’accordo.

Un po’ meno felice la scelta delle cinque co-conduttrici che hanno affiancato Amadeus alternandosi dalla prima all’ultima serata. La Muti, ad esempio, è sembrata un pesce fuor d’acqua, quasi fosse capitata lì per caso e non ha reso secondo le aspettative. Così per Lorena Cesarini con il suo monologo sul razzismo che è apparso troppo lungo e pieno di pause, al di là del messaggio lodevole che ha voluto trasmettere. Decisamente più brillanti Drusilla Foer, vero animale da palcoscenico, con la sua verve e spiccata ironia, e Maria Chiara Giannetta, che ha fatto divertire con il siparietto sui versi delle canzoni più famose. Infine, rassicurante Sabrina Ferilli, la matrona di Roma che ha saputo intrattenere  il pubblico senza essere mai banale.

Vince il duo Mahmood-Blanco con Brividi confermando così i pronostici della vigilia. Li vedremo al prossimo Euro-festival che si svolgerà in Italia nel prossimo mese di maggio e forse rispetto ad Elisa, anche lei tra le papabili, assicurano un miglior impatto scenico e di pubblico.

Ecco le mie pagelle (in ordine di classifica finale):

  1. MAHMOOD-BLANCO: Brividi. Dati tra i favoriti alla vigilia, non si sono smentiti con un brano orecchiabile ed un’ottima assonanza di voci. Voto 7,5
  2. ELISA: O forse sei tu. Voce da usignolo, pregevole esecuzione, ma al brano sembra che manchi qualcosa per essere davvero top. Voto 6,5
  3. GIANNI MORANDIApri tutte le porte.  Reminiscenze della più collaudata “Andavo a cento all’ora”, ma il dejà vu funziona e fa breccia nel pubblico sanremese. Voto 7 
  4. IRAMAOvunque sarai. La scuola di “Amici” non è acqua e Irama canta davvero bene. Brano godibile. Voto 7
  5. SANGIOVANNI:  Farfalle. Piace ai giovani d’oggi e di qualche prossima stagione. E’ quanto basta. Voto 6,5
  6. EMMAOgni volta è così. L’incipit sembra promettere bene ma il refrain si perde nella solita sonorità. Voto 6
  7. LA RAPPRESENTANTE DI LISTACiao Ciao. Le prime posizioni nelle classifiche provvisorie avevano forse illuso il duo Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina, poi il responso finale ha messo le cose a posto. Giusto così. Voto 6 
  8. MASSIMO RANIERILettera di là dal mare. Qualche stonatura dovuta all’età (certe note meglio prenderle più basse), ma la professionalità è sempre egregia. La canzone è di ottima fattura. Voto 7,5 
  9. DARGEN D’AMICODove si balla. Canzone dal ritmo trascinante e coinvolgente che sarà super gettonata nelle balere della prossima estate Voto 7 
  10. MICHELE BRAVIInverno dei fiori. Il brano più bello del festival, con un testo di qualità e di grande impatto emotivo. Forse uno dei pochi eredi della musica d’autore. Voto 10 
  11. MATTEO ROMANOVirale. Ragazzo dalla faccia pulita che piace alle ragazzine. Brano godibile. Voto 7
  12. FABRIZIO MORO: Sei tu. Stesso giro armonico di “Che sia benedetta”, della Mannoia di qualche Sanremo fa. Non si ripete rispetto ad altri suoi successi. Voto 5,5 
  13. AKA7EVENPerfetta così. Una delle più ascoltate alle radio. E sarà così anche dopo il festival.  Voto 6 
  14. ACHILLE LAURODomenica. Trasgressivo come sempre, ma questa volta ci sembra che abbia calcato troppo la mano con quella sua auto-benedizione che è apparsa ai più irriverente e artefatta. L’impressione è che miri di più a stupire che a farsi apprezzare per la sua musica. Brano senza infamia e senza... gloria. Voto 6 
  15. NOEMITi amo non lo so dire. Da qualche Festival sembra che canti sempre la stessa canzone. E per questo non decolla. Voto 5 
  16. DITONELLAPIAGA-RETTORE: Chimica. Duo improbabile, ma la canzone lo è meno (in senso positivo).  Voto 6
  17. RKOMIInsuperabile. Come l’ostacolo di Sanremo. Voto 4+
  18. IVA ZANICCHIVoglio amarti. Alla sua veneranda età non si può che apprezzare il coraggio e la voglia di proporsi ancora. Voto 6 
  19. GIOVANNI TRUPPITuo padre, mia madre, Lucia. ...e chi più ne ha, più ne metta. Anonimo. Voto 4
  20. HIGHSNOB e HUAbbi cura di te. Sembrano due giovani invecchiati. Duo che è una clonazione (malriuscita) di quelli passati. Voto 5 
  21. YUMAN: Ora e qui. Nuvola di passaggio. Voto 4 
  22. LE VIBRAZIONITantissimo. Direi decisamente pochissimo. Voto 5
  23. GIUSY FERRERIMiele. Più “fiele” che “miele”. La Ferreri a Sanremo è proprio sfortunata, non ne azzecca una. Meglio i suoi brani extra-festival .Voto 4-
  24. ANA MENA: Duecentomila ore. Sono bastate molto meno per rispedirla idealmente nella sua Spagna. Voto 4 
  25. TANANAI:  Sesso occasionale. Il testo sembra banale ma è lo specchio (purtroppo) della pochezza di molte relazioni giovanili. Voto 4-

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