Autografo




Brano difficile, annoverabile tra quelli più introspettivi, differenti e dolorosi. Ora sarà facile puntare il dito contro chi rimugina sui propri fallimenti ma la vita è fatta anche di queste storie che non sempre sono a lieto fine.  Ignorarle o girare lo sguardo dall'altra parte significa non comprendere ed essere in qualche modo compartecipi di una cornice di pubblico pronta solo a giudicare dal proprio piedistallo. Misera e indifferente. 


Come e quando finirà
questa vita senza nome
Giorni uguali che non vivi
vanno via come i pensieri
Le occasioni perdute
Le emozioni mai avute


E ti abbracci da solo
improvvisi un assolo
per le strade del mondo
che sconfinano in fondo

E sorridi da solo
se la gente ti osserva
tu fai finta di niente
tanto intorno c’è nebbia

E’ un peccato che adesso
non vedi l’immenso
negli occhi di un bimbo
si accende il rimpianto
di un’alba svanita
Sul libro della vita
manca proprio il tuo autografo …

Come e quando finirà
questa notte vuota e insonne
Passi incerti nel silenzio
vanno avanti senza senso
L’orologio segna l’una
Manca tanto per l’aurora

E ti abbracci da solo
improvvisi il tuo volo
per cercarti di nuovo
sulle strade del mondo

E sorridi da solo
se qualcuno ti osserva
non ti fa proprio niente
perché intorno c’è nebbia

E’ un peccato che adesso
non cerchi l’immenso
negli occhi di un bimbo
c’è sempre il rimpianto
di un’alba svanita
Sul libro della vita
manca proprio il tuo autografo …


Tratto da “L’aquila non ritorna

(Puoi ascoltare il brano anche cliccando qui: "Le mie canzoni sono differenti")

 




L’eterno

 



Manca l'eterno nel nostro sentire
Giovani amanti noi già prigionieri
di un sogno che non ci fa risvegliare più
E manchi proprio tu
dentro di me tu dove sei?
In qualche via fuori di me

Io voglio camminare insieme a te
Oltrepassare tutto quel che c'è
per arrivare in fondo agli occhi tuoi
Capire che l'eterno siamo noi

Poeti della stessa malattia
Malati della stessa poesia
Perduti in un universo di follia
Rapiti dall'eterno che va via
che va via… 
che va via…
che va via ...  

Manca l'eterno nel nostro capire
quando restiamo da soli a dormire
e abbiamo freddo e non c'è quasi niente da dire
E manchi solo tu
Nei sogni miei solo tu
Nel cielo mio vieni anche tu

Io voglio camminare insieme a te
Oltrepassare tutto quel che c'è
per arrivare in fondo agli occhi tuoi
Capire che l'eterno siamo noi

Poeti della stessa malattia
Malati della stessa poesia
Perduti in un universo di follia
Rapiti dall'eterno che va via
che va via… 
che va via…
che va via...  


(Tratto da “Le parole del mio tempo”)

(Puoi ascoltare il brano anche cliccando qui: "Le mie canzoni sono differenti")


Questa vita

 


Dall'album "La notte dei ricordi " del 1982, questo brano descrive, come un pittore disilluso, le varie sfaccettature della vita, in un'epoca, quella degli anni ottanta,  attratta dalla voglia di cambiare e di essere differenti dagli altri. 

Ma è una trasformazione che alla fine si rivela solo simbolica, perché il tessuto sociale che la ispira tende ad ancorarsi alle vecchie e ataviche abitudini. 

Il risultato di questa pseudo rivoluzione socioculturale è il rimanere sempre uguali a se stessi,  perché questa vita è un'attesa, la radio sempre accesa. 

Perché questa vita ti somiglia, è tua figlia. Una vita come tante. Da cantante.


Mia madre

 



Mia madre ha gli occhi bagnati
da un'eternità
e gli anni che sono passati
son pieni di semplicità
E chiacchiera con una vicina
la senti cantare canzoni di ieri in cucina

Mia madre che legge i giornali
con quei suoi ridicoli occhiali
Si guarda allo specchio con garbo
con un po’ di tristezza ed affanno
E sta ore intere al telefono
parlando di guai di spese da fare e del male
del suo male…

E vive così
in quella sua età
con una distratta vanità
 
E vive così
con quello che ha
Ha tanto da dire e non lo sa

Mia madre tra l'alba e il tramonto
è sempre più bella del mondo
Le guance arrossate dal freddo
lo scialle che le copre il mento
Cammina con un po’ di fatica
ma dentro di sé è sempre rimasta bambina
una bambina…

E vive così
in quella sua età
con una distratta vanità

E vive così
con quello che ha
Ha tanto da dire e non lo sa

(Tratto da “Le parole del mio tempo”)

(Puoi ascoltare il brano anche da qui: Le mie canzoni sono differenti)