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IL MIO SANREMO VENTI VENTICINQUE




Qualcuno lo ha definito il Festival della restaurazione dopo le cinque edizioni di Amadeus in cui l’innovazione e la capacità di attrarre un pubblico più giovanile erano stati, a buon diritto, i punti di forza.

Con Carlo Conti il Sanremo venti venticinque ha offerto sul palcoscenico dell’Ariston canzoni più melodiche, ancorché tra loro molto somiglianti, rispolverando un certo retrogusto che ha ricordato le atmosfere musicali degli anni novanta.

I dati di ascolto non hanno però tradito le attese: pur con il cambio della conduzione, la kermesse più popolare dell’anno ha fatto registrare un ottimo riscontro del pubblico televisivo, a cui si è aggiunto quello delle piattaforme digitali che ha concorso non poco a far lievitare l’audience.

Dicevamo delle somiglianze delle canzoni: qualcuno ha parlato addirittura di plagio e forse, in qualche caso, c’è stato. Ad esempio, la melodia del brano di Cristicchi ricorda molto quella di Pianeti, la canzone di Ultimo. Stessa cosa per La cura per me, il brano di Giorgia, che nel refrain evoca le reminiscenze de La sera dei miracoli di Lucio Dalla. Si dice però che le note musicali sono sette e questo può accadere, come già è accaduto e ancora accadrà.

Vince Olly ma è una vittoria annunciata "strada facendo". Già nei giorni precedenti aveva ottenuto milioni di visualizzazioni sui social ed era risultato il più cliccato fra gli artisti in gara.

Ma ecco le mie pagelle (in ordine di classifica finale):
  1. OLLYBalorda nostalgia. Brano orecchiabile con il solito giro del Do (DO+LA-RE-SOL7°) ma interpretato con passione. Nonostante la giovane età di Olly (23 anni), è una canzone molto festivaliera, che richiama la tradizione melodica. Voto 7
  2. LUCIO CORSIVolevo essere un duro. Forse la vera rivelazione di questo Festival. Brano dalle giuste atmosfere. Voto 7
  3. BRUNORI SASL’albero delle noci. L’unico brano in stile cantautorale, ma non avere rivali con cui confrontarsi in qualche modo lo ha avvantaggiato. Voto 6
  4. FEDEZ: Battito. Il messaggio del testo sembra essere una frecciatina alla ex Chiara Ferragni ma è un interrogativo che il rapper, esperto nella comunicazione, ha forse voluto lanciare di proposito. Voto 6
  5. SIMONE CRISTICCHIQuando sarai piccola. Testo toccante e commovente ma la melodia poteva essere migliore. Voto: 7
  6. GIORGIA: La cura per me. Forse l’unica vera interprete del Festival, con la sua voce formidabile e intonatissima. Voto 8
  7. ACHILLE LAURO: Incoscienti giovani. Brano melodico che segna la trasformazione di Lauro da cantante trasgressivo ad interprete più impegnato. Non male. Voto 7,5.
  8. FRANCESCO GABBANIViva la vita. Ballata gradevole ma niente di più. Voto 6
  9. IRAMA: Lentamente. Brano molto somigliante ai precedenti dell’artista. Insomma la stessa canzone di sempre. Voto 6
  10. COMA COSE: Cuoricini. Sulla scia dei Ricchi e Poveri. Sarà uno dei tormentoni della prossima estate. Purtroppo. Voto 5
  11. BRESCH: La tana del granchio. Anonimo. Voto 5
  12. ELODIE: Dimenticarsi alle sette. Perché proprio alle sette e non a un’altra ora? Testo insipido ma la melodia è migliore. Voto 6
  13. NOEMISe t’innamori muori. Noemi è brava ma il brano non lo è altrettanto. Voto 6
  14. THE KOLORS: Tu con chi fai l’amore. Altro tormentone della prossima estate. E non è un pregio. Voto 5
  15. ROCCO HUNT: Mille vote ancora. A noi basta una sola volta. Per non ascoltarlo più. Voto 4
  16. WILLIE PEYOTEGrazie ma no grazie. Prego, l’uscita è in fondo a destra. Voto 4
  17. SARAH TOSCANOAmarcord. Se l’avesse cantata Annalisa non ci sarebbe stata alcuna differenza. Si vede che entrambe provengono dalla stessa scuola di Amici. Voto 7
  18. SHABLO(e compagnia bella):La mia parola. Piace a chi piace questo genere. Settoriale. Voto 5
  19. ROSE VILLAINFuorilegge. Meglio rispettare l'ordine pubblico (e delle cose). Voto 6
  20. JOAN THIELE: Eco. Brano interessante, ben eseguito da questa giovane cantante. Voto 7
  21. FRANCESCA MICHIELINFango in Paradiso Dopo Nessun grado di separazione non si è più ripresa. Voto 5
  22. MODA’Non ti dimentico. Noi invece l’abbiamo già fatto. E senza rimpianti. Voto 4
  23. MASSIMO RANIERI: Tra le mani un cuore. Non brilla. Forse c’è un tempo per ritirarsi dalle scene o tornare a fare altre cose, come ad esempio la recitazione o lo showman. Sono lontanissimi i tempi (che non torneranno più) di Perdere l’amore. Voto 5
  24. SERENA BRANCALEAnema e core. Sfruttare la napoletanità del titolo non è stata una buona idea. Voto 4
  25. TONY EFFEDamme ‘na mano. Niente a che fare con il mitico Franco Califano cui pare ispirarsi. L’unica mano che gli possiamo dare è quella di farlo uscire al più presto dal palcoscenico dell’Ariston. Voto 4
  26. GAIA: Chiamo io chiami tu. Nel dubbio lasciamo il cellulare spento. Voto 5.
  27. CLARA: Febbre. In linea con l’influenza di stagione. Passerà con un buon antibiotico. Voto 5
  28. RKOMI: Il ritmo delle cose. Nome che mette a dura prova chi ha la erre moscia. Ha il merito di non snaturare il suo genere e non sfigura. Voto 6,5
  29. MARCELLA BELLAPelle di diamante. Va premiato il coraggio di voler restare sulla cresta dell’onda nonostante gli anni che, ahimè, avanzano anche per lei. Voto 6,5
























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