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Ha fatto scalpore, suscitando
giuste e sacrosante reazioni di indignazione nell’opinione pubblica,
l’intervista al comandante Francesco Schettino che Canale 5 ha mandato in onda
il 10 luglio 2012 nel corso del programma di Salvo Sottile “Quinta colonna”.
Il responsabile del naufragio della Concordia, che il 13 gennaio
scorso ha visto la morte di 30 persone, dietro lauto compenso (€ 57.000) si è esibito in una sorta di autodifesa del
proprio operato che la stessa magistratura inquirente ha giudicato
contraddittoria e per nulla convincente.
Ciò che ha irritato maggiormente
l’opinione pubblica non è stata tanto la performance del sig. Schettino, quanto
piuttosto la scelta di Mediaset (e di una parte del giornalismo televisivo)
di darne spazio e risonanza all’insegna del sensazionalismo, della
mercificazione dei sentimenti e della ricerca della notizia ad ogni costo senza
alcuna ponderazione dei fatti e, soprattutto, senza rispetto alcuno per
le indagini della magistratura in corso e per il dolore dei familiari delle
vittime del tragico evento.
E’ una faccia di questo mondo che
non ci piace e che, purtroppo, siamo costretti a guardarla e a subirla ovunque
ci rivolgiamo.
E’ ora di finirla con questo
scempio. Che vinca l’audience del silenzio!
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