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Nel giardino d'infanzia nascondevo il
peccato
le bugie con mia madre
e con mio padre
invecchiato
Dopo un po’ mi stendevo sopra il suolo
bagnato
e guardavo il mio cielo farsi sempre
lontano
Qualche volta per sbaglio arrossivo nel
buio
addormentandomi su un letto freddo e di nessuno
Nel giardino d'infanzia c'era la fata turchina
con il corpo sottile e con la faccia
ruffiana
Mi diceva perché sognavo altri orizzonti
se la vita era quella alle spalle dei
monti
Sotto alberi di ulivi i miei occhi erano
vivi
ascoltavo il mio tempo e le voci del vento
Nel giardino d'infanzia la mia faccia era
pulita
e facevo all'amore per cambiare un po’
vita
Io stringevo tra le mani due rami vecchi e
spinosi
e baciavo il mio tronco con pensieri
scabrosi
Vita mia dove sei? Perché fuggi da me?
Ho bisogno di te
sempre e solo di te
Quante volte ho rubato l'anima alla poesia
quante volte ho cercato di andarmene via
Dietro il niente restavo
e in silenzio
morivo
Nel giardino d'infanzia nei discorsi del
nonno
c'era la verità di leggende e di imbrogli
Io fumavo il mio vento mentre mi
disprezzavo
perché avevo accettato il mio destino
segnato
Vita mia dove sei? Perché fuggi da me?
Ho bisogno di te
sempre e solo di
te
La mia vita
moriva prima di incominciare
le mie idee
erano ombre e volavano sole
Dietro il niente
restavo
e in silenzio morivo
Nel giardino
d'infanzia quante cose ho lasciato!
La mia terra il
mio sangue
il mio giorno
rinunciato
Dietro il niente
restavo
e in silenzio
morivo ...
(Tratto da "LE PAROLE DEL MIO TEMPO" Meligrana Giuseppe Editore)
Commenti
La musicalità dei versi addolcisce le note dolenti del rimpianto: per fortuna che esiste la poesia
RispondiEliminaUn giorno o l'altro farò ascoltare ai lettori le musiche di questi testi.Magari dopo aver terminato le nuove opere che sto scrivendo.
EliminaGrazie per le belle parole.