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ESORDIENTI PER SEMPRE


Forse si è autori esordienti per sempre. A parte i grandi maestri della letteratura, penso che uno scrittore debba sempre mettersi in gioco e considerare ogni opera che propone come se fosse la prima. Niente è scontato, per restare sul palcoscenico letterario bisogna mantenere il piglio, l’entusiasmo, l’emozione acerba della prima volta. In questo modo l’etichetta di “autore esordiente” non assume per niente il significato di essere sconosciuti o principianti ma, al contrario, è la leva per rinnovarsi e riproporsi nel tempo.

Affermarsi è difficile, confermarsi lo è ancora di più. Soprattutto nel campo letterario dove il rapporto tra domanda/offerta è decisamente sbilanciato in favore della seconda. Siamo un popolo di scrittori e di poeti, i libri spuntano nel mercato dell’editoria come funghi e distinguersi in questo marasma di letteratura o pseudo letteratura sparsa è davvero complicato.

A ben guardare anche per gli scrittori che hanno scritto la storia della letteratura, ripetersi non è stato facile. Umberto Eco, ad esempio, è per i più identificato nella sua opera più rappresentativa, “Il nome della rosa”, anche se il suo curriculum non si limita solo a questo capolavoro. Andando indietro nel tempo, Dante Alighieri si ricorda per l’immensurabile “Divina Commedia”, e Alessandro Manzoni, pur avendo composto diversi scritti, ha legato la sua fama soprattutto per “I Promessi Sposi” che resta a tutt'oggi la sua opera più significativa e di spicco.

Se per i grandi della letteratura il cammino è stato arduo, figuriamoci per il resto degli scrittori o pseudo tali che si avventurano in questo campo, poche volte con profitto, molte altre in maniera estemporanea, episodica, da non lasciare, spesso, alcuna traccia.

Di questi tempi la concorrenza è ampia e agguerrita: auto-pubblicazioni selvagge anche per promuovere le ultime ricette della vicina di casa, scrittori improvvisati per conquistarsi uno spazio di celebrità che è solo illusoria, editoria a pagamento, che investe poco o che punta più sulla quantità che sulla qualità, sicché emergere o individuare opere di qualità è quasi come cercare un ago nel pagliaio.

Esordienti per sempre, quindi, tanto per continuare da dove si è iniziati e provare a districarsi in questa fucina incontrollata di idee affinché le proprie emozioni, sempre in continuo divenire, possano arrivare a chi saprà raccoglierle e condividerle con un passaparola spontaneo e crescente.  

Oggi è il miglior risultato che si possa sperare.



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