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L’incendio divampato la sera del 4 marzo scorso al museo scientifico interattivo della Città della scienza, sito nel quartiere Bagnoli in Napoli, ha inferto un duro colpo alla Cultura e in genere a chi ama questa meravigliosa arte che forse, più delle altre discipline, riesce ad esprimere al meglio i valori della crescita spirituale e intellettuale.
Questo atto doloso ricorda, per alcuni tratti, l’attacco dinamitardo che il 27 maggio 1993 colpì la via dei Georgofili in Firenze, provocando la morte di alcune vite umane e la distruzione di opere d’arte e dipinti della Galleria degli Uffizi.
C’è un denominatore comune tra la strage di Firenze, che descrivo nel mio romanzo “La prossima vita” e l’episodio altrettanto nefasto della Città della scienza, rappresentato dalla crisi delle Istituzioni: “tangentopoli” nel 1993, “vallettopoli” “parentopoli” e altri scandali a suffisso analogo nei tempi odierni . Come dire che quando lo Stato non c’è o è istituzionalmente “debole”, eventi di questo genere trovano terreno fertile e si propagano in tutta la loro efferatezza.
Da più parti sono partite iniziative di solidarietà per la ricostruzione di quanto è andato distrutto nel museo partenopeo. In questo, fortunatamente, la parte migliore dell’Italia (e degli italiani) riesce ad emergere in tutte le sue più lodevoli manifestazioni.
Ho accettato volentieri la proposta dell’associazione culturale “I Leoni di Ferro”,- da anni dedita a iniziative del genere con passione e profitto-, di realizzare un libro che avesse come tema la cultura destinandone il ricavato interamente alla ricostruzione della Città della scienza.
E’ nata così “Poeti in costruzione”, opera in versi realizzata con il contributo gratuito di 16 poeti provenienti da diverse regioni italiane: Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Sicilia e Toscana.
Per chi fosse interessato all'acquisto (ad un prezzo quasi simbolico) può collegarsi al seguente link:
Nell'opera troverete il testo di un mia canzone: “Napoli muore”. Spero che il titolo sia inversamente propiziatorio di una pronta e rigogliosa rinascita di questa splendida città.
Ringrazio, infine, l’associazione “I Leoni di Ferro” per avermi dato l’opportunità di offrire il mio (modestissimo) contributo per una buona e giusta causa.
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