ULTIMO POST
- Ottieni link
- X
- Altre app
Vincitori indiscussi negli anni ‘80 con “Vamos a la playa” ,
tormentone estivo più ascoltato di tutti i tempi, i Righeira sono tornati alla ribalta per una recente intervista rilasciata
ad una nota rivista settimanale in cui, parafrasando ( ma non troppo) un altro
loro successo, “No tengo dinero”, lamentano un futuro senza alcuna sicurezza
economica.
All'anagrafe Stefano Righi (in arte Johnson))
e Stefano Rota (in arte Michael), il duo piemontese che nel 1983 spopolò le spiagge nostrane e di oltre
frontiera sulle note spagnoleggianti della loro hit di maggior successo, si
ritrovano ora con i risparmi quasi prosciugati e la prospettiva di non poter
contare sull'agognata pensione, divenuta poco più di una chimera anche per i “comuni” lavoratori.
E’ l’effetto delle modifiche alla
L.
8.08.1985, n. 440, nota come legge Bacchelli (dedicata
all'omonimo scrittore) apportate con DPCM
4 febbraio 2010, che hanno reso più stringenti i criteri per il
riconoscimento dell’assegno vitalizio a coloro che hanno degnamente illustrato
la Patria “attraverso meriti acquisiti
nei campi delle scienze, delle lettere, delle arti, dell'economia, del lavoro, nel disimpegno di pubblici
uffici o di attività svolte a fini sociali, filantropici, umanitari, e che
versino in stato di particolare necessità.”
Ora si dirà che sono
solo canzonette e che ci vorrebbe ben altro per meritarsi i benefici
della Bacchelli, ma in un epoca nella quale le pensioni d’oro tardano ad
essere demolite e i facili guadagni senza alcun merito tecnico sono, purtroppo,
ancora frequenti, i tagli apportati al vitalizio artistico (mascherati da più
ferree regole selettive) sono ben lontani da una politica economica che voglia
davvero limitare gli sprechi.
Se l’emozione di una canzone, sia
pure spensierata e frivola come lo è “Vamos
a la playa, non ha ... più voce allora vuol dire che siamo al tramonto della creatività, quella che
negli anni ’80, e in special modo nel campo musicale, aveva regalato sogni e
speranze e che oggi, in piena austerity
si fa fatica a trovare finanche nelle note (stonate) di canzonette di balera di
terz’ordine.
Ma per fortuna anche quest’estate
sta finendo e, come cantavano i Righeira, “un anno se ne va. Sto diventando
grande e questo non mi va…”.
Commenti
Il suo post mi ha fatto riflettere sulla trilogia delle canzoni dei righeria che riassume il percorso di molte persone e anche del nostro paese:
RispondiEliminaL'ordine delle canzoni per produzione dovrebbe essere questo (http://it.wikipedia.org/wiki/Righeira)
1)Vamos a la playa:Periodo di spensieratezza senza voglia di impegnarsi della prima età giovanile.Riflette anche il boom economico degli anni 80.
2)No tengo dinero:Presa d'atto di come non si possa vivere spensieratamente vista la necessità materiale di avere del sostentamento.Diciamo dal 2000, con l'avvento dell euro, ad oggi
3)L’estate sta finendo.Presa d'atto della fine di una stagione "florida" e felice e l'inizio di una stagione dove ci si deve rimboccare le maniche.
Detto questo è pacifico che il nostro è un paese dalle mille contraddizioni che si dovrebbe fondare sull'italica capacità di "creare" (innovare forse poco, copiare come i cinesi no grazie) ma che mortifica queste energie nuove attribuendo privilegi alla parte improduttiva e creativa del paese (politici etc.).
Essere o avere, intelletto o beni materiali.La seconda vice sempre.
La nostra estate sta giungendo al termine, ci aspetta un autunno caldo.
Complimenti per la tua analisi. Arguta ed efficace. Un caro saluto.
Elimina