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UNA VITA DIVERSA

BRIVIDI D’ESTATE

E’ un’estate poco italiana, poco mediterranea, direi quasi glaciale da mettere i … brividi! L’anticiclone delle Azzorre pare che sia approdato in altri lidi e non ne vuole proprio sapere di stazionare nella nostra bella penisola. Che abbia visto la peste bubbonica?

Chist'è 'o paese d' 'o sole, chist'è 'o paese d' 'o mare”, sono i versi di una celebre canzone. Di questi tempi, almeno per buona parte dello “Stivale”, direi che siamo diventati il paese dei nubifragi, e non solo “climatici”. In tempi di crisi economica, di delegittimazione della politica rispetto ai reali bisogni dei governati, tutto diventa indistinguibilmente tempestoso, perturbante, burrascoso.

Gli esperti dicono che un’estate così non si vedeva da oltre quarant'anni. Pare che la colpa sia del solito buco nell'ozono che ha sconvolto, da un ventennio a questa parte, l’andamento delle stagioni al punto da non riconoscerle più.

Per intanto facciamo i conti con la forza della natura che sta mietendo vittime e disastri. L’ultimo, quello del trevigiano,  è solo l’ennesimo che si aggiunge alla lunga lista delle … morti annunciate. Si dirà (come è già avvenuto), che la colpa è tutta dell’abnorme quantità d’acqua piovuta dal cielo dimenticandosi che nel “paese d’ ‘o sole”, si fa poco o nulla in termini di manutenzione e monitoraggio di torrenti, fiumi e in genere di tutti i siti orografici.

Dopo l’ennesimo fine settimana di acquazzoni, di fulmini e saette, mi vengono in mente pensieri più curiosi e strambi che rasentano persino la scaramanzia. Penso, ad esempio, al mio vicino di casa che da quando ha installato il condizionatore per godersi l’atteso refrigerio, non lo ha ancora potuto mettere all'opera. Che iella! Da quando l’ha fatto non c'è più stata una giornata estiva!

In queste giornate uggiose partire per i paesi esotici dove il sole non manca mai non se ne parla proprio. Costa troppo e per molti gli ottanta euro sono già finiti tra tasse e bollette da pagare. Ci aspetta un autunno “caldo”, ma mai come quest’anno l’avremmo preferito uguale a se stesso o quanto meno “tiepidino”.

E invece finiremo anche stavolta con lo scottarci senza alcuna crema solare in nostro soccorso.
Meglio allora goderci queste vacanze per quanto possibile, che a pensare al domani c’è sempre tempo.

Nonostante le bizze del sole e qualche altro nubifragio alle porte, si può essere felici lo stesso in compagnia di buoni amici, con un bicchiere di vino (rigorosamente brulè) e una bella canzone in sottofondo. Magari quella che fa “I’m singing in the rain” …



BUONE VACANZE A TUTTI I LETTORI DEL BLOG!

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