ULTIMO POST
- Ottieni link
- X
- Altre app
La
tragica scomparsa di Lorenzo, il bambino di Taranto di appena
cinque anni colpito da un tumore al cervello, fa ritornare tristemente alla
ribalta la questione dell’inquinamento ambientale prodotto dalle acciaierie
dell’ILVA, colosso aziendale messo sotto accusa dalla magistratura per
l’inadeguatezza delle misure a tutela della salute dei lavoratori.
Nel 2012
mi occupai di questa questione con un post nel quale rimarcavo le pesanti responsabilità dell’azienda e delle
Istituzioni, entrambe colpevoli di aver fatto poco o nulla in termini di azioni
preventive.
La
morte del piccolo Lorenzo, assunto tristemente ad emblema degli effetti
devastanti di questo disastro ambientale senza precedenti, mi spinge a
rinnovare l’atto di accusa che avevo formulato con l’articolo menzionato, nella
sottile speranza che non vi sia mai un tempo per dimenticare, per lasciare
tutto com'è ed assistere passivamente a tante altre morti incolpevoli...
Ecco
il post del 7 dicembre 2012:
Il
sequestro degli impianti dell’acciaieria ILVA
disposto dalla magistratura per le note inadempienze dell’azienda
tarantina, ha scatenato un vespaio di polemiche e di contestazioni acuendo
l’indignazione già suscitata per la violazione, sistematica e reiterata, delle
norme sulla tutela dell’ambiente.
Il
tema della salute dei lavoratori nei
luoghi di lavoro e di quella, forse ancor più importante, dell’intera
comunità della bellissima città di Taranto,
ha prodotto una vera e propria insurrezione sociale senza precedenti, elevando
da più parti un coro di (sacrosante) proteste ma favorendo, per converso, il
passaggio mediatico del solito
carrozzone nel quale si sono intrufolati gli ipocriti del
potere, ovvero coloro che hanno a lungo “brillato” per la loro
totale assenza o incapacità di decidere.
L’inquinamento
industriale degli impianti dell’ILVA, ha generato nel periodo 2003-2009 un incremento vertiginoso del
tasso di mortalità della popolazione tarantina rispetto alla media della regione Puglia: + 14% per gli uomini e + 8% per le donne.
Sono
questi i risultati del Rapporto Sentieri
redatto per conto dell’Istituto Superiore
della Sanità, nel quale vengono altresì specificate le tipologie delle
malattie:
Per gli uomini +14% per tutti i tumori, +
14% per le malattie circolatorie, +17% per quelle respiratorie, + 33% per i tumori polmonari, + 419% per i mesoteliomi pleurici.
Per le donne:+13% per tutti i tumori, +4%
per le malattie circolatorie, +30%
per i tumori polmonari, +211% per il
mesotelioma pleurico.
Per i bambini, il tasso di mortalità è
salito al 20% nel primo anno di vita
e al 30-50% per le malattie di
origine perinatale che si manifestano oltre il primo anno di vita.
E’
un bollettino che suona a mò di strage
subdolamente sommersa per anni di
colpevole silenzio e di omesso controllo da parte delle Istituzioni preposte,
che adesso paiono risvegliarsi dal torpore che le ha contraddistinte.
Come
se non bastasse, il recente intervento del Governo con il decreto-legge 3 dicembre 2012 n. 207 (c.d.“sblocca sequestro”), finalizzato
alla ripresa delle attività dell’azienda pur sotto la condicio sine qua non della puntuale osservanza delle
prescrizioni a tutela dell’ambiente e dei lavoratori, ha scatenato il conflitto
istituzionale tra i poteri dello Stato (legislativo e giudiziario), sicché la
soluzione (all'italiana) proposta (produzione+salvaguardia ambiente e
lavoratori) ha finito con lo scontentare un po’ tutti.
Resta il dato incontrovertibile di una morte annunciata, come di tante altre sciagure che si sarebbero potute evitare se solo ci fosse stata più coscienza nelle decisioni e nel controllo, mettendo al bando l’indifferenza e l’incapacità degli ignoranti.
Nell'attesa che il miracolo si compia, le ceneri dell’ILVA continueranno ancora a rabbuiare il cielo di Taranto allontanando il giorno in cui, al risveglio, le vittime di questa tragedia vedranno finalmente apparire ai loro occhi un mattino limpido e giusto.
Commenti
Posta un commento
Posta il tuo commento. Sarò lieto di conoscere la tua opinione.