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Sono
i buoni sentimenti a riempire la nostra vita o a svuotarla di
significato quando mancano o sono carenti. Ognuno di noi si porta dentro un
certo numero di crediti o di debiti affettivi che quasi mai si bilanciano,
ma rappresentano piuttosto il prodotto di ciò che siamo e di come ci
rapportiamo con il mondo esterno.
Succede
che quando questo valore è negativo, possono innescarsi due reazioni
contrapposte: lasciarsi andare nel baratro in cui si è precipitati o
provare a riemergere con la forza della sopravvivenza, della capacità di
dominare gli eventi avversi come quando, dopo un atterraggio di fortuna, ci si trova
catapultati su un’isola sperduta e piena di insidie.
Fare
da sé o farsi da sé può essere a volte l’unica via di uscita, il viatico
per approdare ad una dimensione diversa, ancorché asettica, ma pur
sempre incontaminata e avulsa dal dolore che si è provato a fronte di
esperienze fortemente negative e deludenti.
Non
sempre l’equazione dolore/devastazione si avvera alla stregua di certe reazioni
chimiche collaudate. Per fortuna subentrano ( o possono subentrare)
variabili che fanno da contraltare, come la dignità dell’essere, la cura
e la tenerezza verso se stessi mentre il mondo che si è pensato di
costruire si allontana ed è indifferente.
Tutto
allora diventa un sottile dispiacere, come un abbraccio mancato e
agognato, a lungo inseguito e idealizzato che svanisce alle prime luci
dell’alba per riprendere il cammino e ricominciare.
Un
sottile dispiacere, come la lama tagliente di un coltello che ti
colpisce in superficie senza scalfire il cuore, perché quello ce l’hai
intatto e nessuno mai potrà strappartelo.
Un
sottile dispiacere che ti sfiora come una piuma, perché chi non ti ha
capito o non ti ha amato, non l’ha semplicemente voluto e non serve
insistere, indugiare sulle ceneri della tristezza quando non si vive lo
stesso tempo e non si ha la stessa sensibilità.
E
poco importa se quello che resta è la solitudine quando, fra tutte, è la
migliore compagnia.
Robin
Williams, compianto attore prematuramente scomparso, lo sapeva bene quando
scriveva:
Ho sempre pensato che la peggior cosa nella vita
fosse restare soli.
Non lo è.
La peggior cosa è stare con persone
che ti fanno sentire solo.
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