POSIZIONI COMPROMETTENTI

Judith Singer, casalinga disperata, è alle prese con un delitto commesso nella tranquilla cittadina di Shorehaven, dove vive con il marito Bob, avvocato di successo, e due figli piccoli. Il dentista del paese, Bruce Fleckstein, viene trovato morto nel suo studio medico con la testa fracassata. La notizia diffusa alla televisione con un comunicato scarno, spinge Judith ad appassionarsi al caso scoprendo scandali e altarini che sconvolgeranno non poco la piccola comunità nordamericana.

Pubblicato nel 1978, questo giallo gradevole e ben scritto da Susan Isaacs ebbe all’epoca un discreto successo, tanto da essere riprodotto qualche anno più tardi (1985) in un film con attori di spicco quali una splendida Susan Sarandon, nei panni della protagonista Judith Singer, Joe Mantenga, in quelli del defunto Bruce Fleckstein, ed Edward Hermann nel ruolo del marito Bob.

Il film fu un mezzo flop a dispetto del libro che invece è scorrevole e a tratti anche avvincente, a dimostrazione del fatto che quasi mai sussiste equazione perfetta tra riproduzione cinematografica e opera letteraria alla quale è ispirata.

Forse colpisce la pluralità dei temi trattati, come la frustrazione di Judith per il suo ruolo di casalinga insoddisfatta che la porterà ad allontanarsi dal marito per assumere le vesti di detective in incognito alla ricerca della soluzione del caso.  Lo farà assieme al tenente Sharpe con il quale vivrà una breve e intensa relazione affettiva facendole rimpiangere una vita di rinunce e di asservimento ad una posizione sociale tranquilla ma monotona e senza sussulti.

Le capacità investigative di Judith metteranno sottosopra la soporifera cittadina di Shorehaven che si spoglierà delle sue sembianze puritane per mostrare quelle più piccanti e trasgressive derivate da relazioni a luci rosse. Judith infatti scoprirà che quasi tutte le sue amiche hanno avuto una storia con l’affascinante Bruce il quale amava fotografarle in posizioni compromettenti.

Saranno proprio queste foto la chiave per la soluzione del delitto e, a cascata, della crisi coniugale tra Judith e suo marito Bob che li porterà a rivedere le proprie aspettative nel menage familiare.

(Se vuoi leggere il finale della storia clicca qui)

L’AUTRICE: Susan Isaacs, americana di Brooklyn (New York), oggi 73 anni, è scrittrice e sceneggiatrice. Tra le opere da lei scritte di cui ha curato la sceneggiatura si citano oltre a Posizioni compromettenti (1985), Hello Again (1987),  Dopo tutti questi anni (2013). Nel 2015 il suo ultimo romanzo Un suggerimento di stranezza.

GIUDIZIO: Meno rigido rispetto a certi detrattori della carta stampata. Il libro è ben scritto, curato nei particolari, scorrevolissimo e a tratti ironico e riflessivo. La tecnica narrativa è efficace come pure i dialoghi ben articolati e mai banali. Peccato che la fiction cinematografica non ha retto il confronto con un’opera tutt’altro che mediocre.


LA CURA DI TE

Non c’è amore autentico e duraturo che non passi prima al setaccio della nostra anima ripulendola come si fa con le cose impolverate dal tempo, specie se questo tempo è stato mal vissuto per colpa di cattivi ricordi che stentano ad essere dimenticati.

C’è un sano egoismo che è la cura di te, la voglia di prendersi per mano, abbracciarsi e coccolarsi fino a commuoversi per essere stato per troppo tempo trascurato, messo in un angolo e oscurato dalle cose che si credevano prioritarie e giuste. Quello con noi stessi è il primo amore che dovrebbe nascere, che dovrebbe fare da apripista alle emozioni e ai sentimenti verso gli altri.

Chi non si ama o non si ama abbastanza è come un’anima vagante che non si sente mai al sicuro nel proprio territorio e migra in altri lidi senza mai trovare la propria identità. Ed è un vagabondaggio che rischia di essere inarrestabile se non si colmano le distanze e ci si riconcilia con se stessi.

Trasbordano tra bastimenti che navigano in mari sconosciuti le solitudini del mondo in cerca dell’approdo più sicuro, di questi tempi se ne vedono tanti all’orizzonte ma molti sprofondano prima ancora di partire perché hanno già toccato il fondo poco lontano dalle loro isole.

C’è bisogno di “umanizzare” l’amore, in primo luogo verso se stessi esplorando dentro e fuori ogni aspetto del proprio corpo come un’operazione chirurgica minuziosa e terapeutica che mira a ritrovare, dopo tante cose da scartare, quel benessere interiore sicuro e confortante.

Tutto però diventa complicato se non si hanno gli stimoli giusti, se dall'esterno non arrivano gli impulsi più appropriati per agevolare questo processo intimo e personale che in realtà è meno individuale di quanto possa apparire: se si sta bene con se stessi è lo stesso contesto in cui si vive a beneficiarne e a trarne vantaggi per migliorare a ruota il mondo delle relazioni.
 
La cura di te dovrebbe essere una materia scolastica per insegnare fin da bambini che l’igiene personale non consiste soltanto nella pulizia fisica, puntuale e giornaliera, ma anche se non soprattutto quella dello spirito per preservare e custodire nel tempo le cose migliori di te. 

BELLE D’ESTATE

Afosa e torrida come non si ricordava da oltre un decennio, l’estate 2017 sta per chiudere i battenti portandosi con sé, tra i suoi ricordi, le canzonette che hanno spopolato spiagge e centri di villeggiatura. Da Trieste in giù, in autostrada, sui monopattini e in ogni dove si sono ascoltate le belle d’estate, i motivetti che saranno la colonna sonora dei nostri ricordi.

Una canzone, quando è gradevole, distende l’anima e a volte ti riconcilia con il mondo, ti fa sorridere, piangere o sognare ad occhi aperti. E meno male che ci sono i sogni per colorare realtà che non vorremmo vivere e che proviamo a dipingere con i colori dell’arcobaleno per ravvivare i nostri cuori.

Canzone/sogno, musica/immaginazione, connubi che abbiamo provato a comporre anche quest’estate, magari seduti ad un tavolino a guardare il mare tra una granita o un caffè, da soli o in compagnia, ma piacevolmente rapiti dalle sette note.

E l’estate 2017 ci ha offerto la sua produzione musicale con le hit più ascoltate e canticchiate. Ecco quindi le mie pagelle alle canzoni italiane che hanno scalato la classifica delle top più scaricate o diffuse dalle radio. (Cliccando sul titolo si accede all’ascolto del brano):



GIUSY FERRERO: Partiti adesso. Se avesse presentato all’ultimo Sanremo questa canzoncina al posto della scialba “Fa talmente male”, avrebbe avuto più fortuna. Ma si è rifatta con questa bomba d’estate che è entrata subito nella testa di molti ascoltatori fino a fondere talvolta il cervello. Voto 6,5.

FIORELLA MANNOIA: Siamo ancora qui. Spigliata e meno impegnata del solito, Fiorella sfodera una canzone orecchiabile e in linea con le atmosfere spensierate dell’estate. Voto 6,5.

FRANCESCO GABBANI: Tra le Granite e le Granate. Forse la canzone più rappresentativa dell’estate 2017, quella che si ricorderà di più con quei “na na na na” che evocano, a tratti, la più celebre “Hey Jude” dei Beatles. Voto 7.

VASCO ROSSI: Come nelle favole. Vasco non manca all’appuntamento estivo con una ballata romantica ma senza infamia e senza lode. Voto 6.

ERMAL META: Ragazza Paradiso. Gradevolissima con quel “per sempre” cadenzato in La minore che strappa più di un brivido. Voto 7,5.

TIZIANO FERRO: Lento/Veloce. Non la migliore del suo ricco repertorio. Preferisco di gran lunga “Il conforto”, ma in estate ogni frivolezza è concessa. Voto 5,5.

TIROMANCINO: Dove tutto è a metà. Forse una delle canzoni più belle di Federico Zampaglione, con un intercalare musicale che scalda l’anima e fa emozionare. Voto 8.

 J-AX e FEDEZ (con ALESSANDRA AMOROSO): Piccole cose. La formula trilaterale con Alessandra è vincente. Quando entra in scena lei, il pezzo sale di livello. Voto 6,5.

FRANCESCA MICHIELIN: Vulcano. Ha scalato subito le classifiche con questo brano molto orecchiabile che vibra e fa vibrare (i timpani). Voto 7.

FABIO ROVAZZI (con GIANNI MORANDI): Volare. Il vero tormentone dell’estate 2017 che piace a vecchi e bambini, a giovani e meno giovani, ma al terzo ascolto il pericolo di un esaurimento nervoso è reale. Voto 5.

SAMUEL: La statua della mia libertà. Non un granché. Altro non so. Voto 5.

NEK (con J-AX): Freud feat . Ritmo gradevole carico d’ironia.  Misto rap e disco music al passo coi tempi. Voto 6,5.


MICHELE ZARRILLO: L’amore ancora esiste? Dov’era nascosto questo brano così bello e perché Zarrillo non lo ha portato a Sanremo al posto di “Mani nelle mani”?. Fortuna che lo ha sfoderato quest’estate dal suo ultimo album. Ascoltandolo, l’amore esiste davvero. “Per sempre innamorati senza rivedersi più, mai più …”. Voto 8.

TRISTEZZA

Al di là di questa neve
al di là di chi non si vede
c'è qualcosa che rallegra
la tristezza di una sera

Bella e vera la mia idea
va al di là di queste frasi
ruba sogni già sfruttati
sfiora le realtà di ieri

e porta quel vento di nostalgia
a una poesia

Che tristezza non capirsi con se stessi
Che vigliaccheria subire quei riflessi
di una vita unica e un po’ assassina
che ti sveglia puntualmente la mattina

Va da sé anche stavolta
la tua assurda fantasia
ti regala un po’ per volta
una squallida ironia

Con ragione o con torto
con la rabbia che ha in corpo
sputa i suoi controsensi
fantasia che si addormenta

senza rumore senza far nulla
e piano si annulla

Che tristezza amarti un po’ per conto tuo
maledetta voglia di sentirti tuo
Forse in fondo la mia vita l'ho anche amata
ma confuso nel mio buio non l'ho capita

E ora che va tutto bene
mi viene il dubbio di essere solo
con le mie idee

Che tristezza fingersi magari eroi
per scaricar sugli altri tutti gli sbagli tuoi
Che tristezza illudersi che è facile
vivere così anche se è inutile

(Tratto da "Le parole del mio tempo")

ANNA CON TUTTI

“Da come me la ricordo, la tua amica Anna è una donna sincera, limpida e altruista, una bella persona che, palindroma come il suo nome, si mostra sempre coerente e trasparente con tutti in ogni situazione e da qualsiasi lato la si guardi. Anna con tutti …”

E’ uno dei passaggi del nuovo libro di Alessandra Alioto e Rosalba Repaci, le autrici ligure che non più tardi di un anno fa avevano pubblicato con successo “La dolce morte”, un giallo ambientato nella casa di riposo “Villa Graziosa” e che aveva per protagonista, allora come ora, il Maresciallo Massimo De Scalzi.

In “Anna con tutti” troviamo De Scalzi impegnato in una nuova indagine che vede coinvolta Anna, l’amica della sorella, vittima di un marito violento e dispotico che dopo la separazione la perseguiterà con lettere minatorie. Anna scrive un libro erotico di successo con lo pseudomino “Morgana Oro”, ma viene scoperta subendo lo stalking dell’ex marito e due tentativi di omicidio. Tutto sembra volgere ad un epilogo scontato ma il colpevole sarà qualcun altro e incollerà il lettore alla poltrona fino all’ultima pagina del libro.

Storia fluida e ricca di colpi di scena che tratta con sobrietà e delicatezza temi scottanti quali la violenza sulle donne, la pedofilia e certi pregiudizi che ancora stentano ad essere debellati, come la diffidenza per la storia d’amore di Anna con un uomo molto più giovane di lei o per la sua stessa rinnovata passione letteraria che la spingerà a scrivere un romanzo erotico giudicato osceno e fuori da una certa “moralità”.

Torbide coscienze aleggiano intorno ad una vicenda altrettanto oscura e abietta in cui, tuttavia, ad essere premiato è il coraggio di mettersi in gioco a dispetto di fantasmi del passato, latenti o ricorrenti, che per fortuna si dissolveranno come nubi passeggere nel cielo azzurro di una Genova solare e uguale a se stessa.

Grazie alla perspicacia di De Scalzi, aiutato dal fedele brigadiere Ippolito, tutto il mosaico di delitti, tentati o meno, e di azioni e comportamenti devianti si ricomporrà ma non senza strascichi nella mente e nel cuore dei protagonisti.

UN PASSO DEL LIBRO:   Anna ritornò a scrivere dopo trent’anni, come quando da bambina riempiva diari, di cui custodiva in segreto la chiave del lucchetto, con racconti fantastici, storie di fate e principesse. La scelta del genere erotico era stata casuale, non aveva ancora trovato una motivazione reale che spiegasse il voler scrivere di un argomento così distante dal suo temperamento e dalla sua vita sessuale, che fino a quel momento si poteva considerare povera di esperienze. Malgrado ciò, era diventata, d’emblée, la scrittrice di un best-seller erotico.

LE AUTRICI: Alessandra Alioto, di La Spezia, e Rosalba Repaci, di Genova, hanno esordito nel 2014 con il romanzo “Dimmi come mai”. Educatrice professionale, la prima, ed esperta nel sociale, la seconda, hanno rinnovato il loro sodalizio con “La dolce morte” (2016) ed ora con “Anna con tutti” riscuotendo in questa trilogia tutta al femminile molti consensi ed apprezzamenti.

GIUDIZIO: Voti alti per questo giallo scritto quasi a quattro mani dalle brave autrici ligure, con prosa leggera ma efficace e capace di stimolare la curiosità del lettore. E non è poco.



A. Alioto- R. Repaci, “Anna con tutti