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nel 1979, il romanzo “Un uomo” di Oriana Fallaci ebbe un enorme successo (c.a. tre milioni e mezzo di
copie vendute) raccogliendo consensi da
parte dei migliori esponenti della critica letteraria.
Il
romanzo racconta la storia del rivoluzionario greco Alekos Panagulis, compagno nella vita della scrittrice, che tenta
in tutti i modi di sovvertire il regime dittatoriale di Georgios Papadopoulos, leader della Grecia. Ma il golpe fallisce e
Panagulis viene rinchiuso in carcere e condannato a morte.
La
sentenza non viene eseguita e Panagulis ottiene la grazia. Uscito dal carcere
incontra la Fallaci che lo intervista e s’innamora di lui. Inizia tra i due una
tormentata storia d’amore che li porterà a fuggire in Italia cercando aiuto negli esponenti della politica nostrana per
liberare la Grecia dal tiranno Papadopoulos.
Il
rientro in Patria avviene poco dopo la caduta del dittatore e Panagulis si
iscrive all’Unione di Centro- Nuove forze, diventa deputato ma non accetta
le logiche del partito.
Dedicherà
gli ultimi anni della sua vita nel tentativo di sovvertire il nuovo
Papadopoulos identificato nel ministro della difesa Evangelos Averoff che verrà ucciso da dei sicari in un incidente
stradale.
Chiede
e ottiene dalla sua compagna la stesura di un libro sulla sua vita per essere
ricordato ai posteri.
Bellissima
e di pregevole stile letterario la parte del racconto in cui il protagonista,
rinchiuso in una cella di due metri quadrati di spazio, intesse l’unica relazione
possibile con uno scarafaggio:
“A uno scarafaggio si può dire qualsiasi cosa
ci venga in mente, perfino che il coraggio è fatto di paura, che in questi mesi
avevi avuto spesso paura, che soprattutto ne avevi avuta quando era giunto il
plotone di esecuzione. Loro non se n’erano accorti, ma obbligarti a quella
calma e quella spavalderia era stata una fatica terribile: sulla motovedetta
non ne potevi più. Anche un’ora fa non ne potevi più. E mezz'ora fa, e un
minuto fa.”
Il
romanzo della bravissima e compianta scrittrice fiorentina è di ottima fattura
ma oggi appare anacronistico per il depauperamento dei valori e degli ideali
della politica, miseramente sommersi dai ripetuti scandali degli ultimi tempi.
L’uomo della Fallaci è l’eroe che
combatte per gli ideali della Giustizia e della Libertà; l’uomo di oggi vive per se stesso e non ha punti di riferimento.
Esercita il potere dell’immagine in una solitudine mediatica nella quale la
moltitudine è la semplice equazione di tante individualità che non comunicano e
che sono distanti tra loro.
E’
un libro da consigliare per gli amanti della raffinatezza letteraria e
soprattutto per coloro che desiderano scoprire e identificarsi in valori
autentici in grado di elevare e rivalutare quello che dovrebbe essere … un uomo!
ORIANA FALLACI:
UN UOMO
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