L’annuncio di Fabio Fazio dei 14 “big” che parteciperanno al prossimo Sanremo 2013 ha fatto storcere il naso a diversi personaggi della
critica e dello spettacolo.
Fiorello, ad esempio, ha parlato di “rottamazione” dei “vecchi” big che nelle precedenti edizioni della kermesse
canora più importante dell’anno, hanno calcato le scene del Teatro Ariston raccogliendo applausi e
consensi.
In effetti, leggendo il cast
ufficiale dei cantanti in gara qualche riflessione critica sorge spontanea.
A parte “I Modà” (secondi nel 2011
con “Arriverà”), Simone Cristicchi (vincitore nell'edizione 2007 con “Ti regalerò una rosa”), Elio e le Storie Tese (secondi a Sanremo 1996 con “La terra dei cachi”), e Daniele Silvestri (chi non ricorda la
hit “Salirò”?),
che possono vantare una storia musicale significativa, gli altri cantanti in
gara o sono dei semisconosciuti o hanno un curriculum di poche righe.
Interpreti come Annalisa di “Amici, o come i reduci di
“X
Factor”, Marco Mengoni e Chiara Galiazzo, pur bravi, non
possono certamente considerarsi dei big anche se stanno cavalcando l’onda della
popolarità del momento.
Gli Almamegretta (chi sono costoro? direbbe il buon Don Abbondio), Marta sui Tubi e Simona
Molinari con Peter Cincotti, hanno una discografia ancora tutta da
definire.
E dal passato, recente o remoto
ma non di certo glorioso, spuntano Malika
Ayane (dalla voce stupenda ma ancora legata alle “foglie”), Raphael Gualazzi (vincitore nell'edizione 2011 nella categoria “Giovani”),
Max Gazzè (eterna “promessa”
mancata) e Maria Nazionale (che a Sanremo 2010 debuttò con Nino D’Angelo
con il brano Jammo jà )
Insomma, quello della prossima
edizione potrebbe essere un “Anonimo festival Sanremese”
parafrasando il titolo di un film certamente più famoso e collaudato quale l’ “Anonimo
Veneziano”.
Fazio ha spiegato che i criteri
adottati sono stati quelli della contemporaneità e della qualità delle canzoni.
Non avendole ancora ascoltate non
ci resta, per il momento, che fidarci augurandogli di fare centro!
che dire? procurarsi qualche informazione più precisa? approfondire meglio l'argomento? non mettere tutta l'erba in un unico fascio? chi scrive pubblicamente, non dovrebbe farlo?
RispondiEliminaGentile Anonimo. E' vero che la grave crisi istituzionale e politica del momento sta mettendo a dura prova il valore indissolubile della democrazia ma credo ancora nei principi costituzionali della libertà di pensiero e di opinione. Rispetto il tuo parere e confido che tu possa fare altrettanto. E' del tutto legittimo non essere d'accordo soprattutto in un campo, come la musica, in cui la componente soggettiva assume un valore preponderante nel giudizio.
EliminaUn caro saluto.