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Conti
raddoppia e fa anche meglio del suo primo Sanremo. L’edizione 2016
ha fatto registrare una media di undici milioni di telespettatori, il dato
migliore dell’ultimo decennio. E’ proprio il caso di dire che per il Carlo nazionale
i conti tornano davvero al punto da fargli guadagnare la terza conferma
per il prossimo festival.
L’ex
dee-jay delle balere di Firenze ha offerto una conduzione
dinamica, scorrevolissima e pienamente confacente ai ritmi di una kermesse
“costituzionalmente” lunga ma capace di catturare ancora l’interesse e il
gradimento di un bel nugolo di italiani.
Nell'edizione
odierna Conti si è rivelato anche un’ottima spalla per esaltare la performance
di una bravissima ed esilarante Virginia Raffaele, forse la vera
vincitrice del festival, con le sue imitazioni indovinate e ben fatte.
Dalla
Ferilli alla Fracci, dalla Versace alla Belen, l’erede
della Goggi non ha affatto sfigurato ed è stata il fiore all'occhiello
di una manifestazione nella quale non sono mancati i temi sociali della diversità
e dei diritti civili delle coppie di fatto. Ma si sa che Sanremo è anche
una vetrina che fotografa lo specchio dei nostri tempi, belli o brutti che
siano.
Più
defilate le conduzioni di Madalina Ghenea e di Gabriel Garko, entrambi
condannati a ruolo di comprimari, quasi omologhi nella loro insignificante
presenza.
Le canzoni
sono state nel complesso gradevoli e musicalmente migliori dell’anno
precedente, ma perdono qualcosa nella qualità dei testi, decisamente non eccelsa,
e nei messaggi in parte scontati e banali.
Ma
ecco le mie pagelle:
annalisa: Il diluvio universale. Annalisa non si discosta dal suo
repertorio melodico ma il brano è insipido e non convince. Voto 5
arisa: Guardando
il cielo. Si presenta a Sanremo indossando la prima
cosa che le capita. Sembra uscita da un cascinale dell’entroterra lucano ma la
voce è bellissima. Il brano un po’ meno. Voto
6
alessio bernabei: Noi siamo infinito. Si prende la rivincita dopo la separazione dai Dear Jack
accedendo direttamente alla finale a dispetto degli ex compagni che sono invece
eliminati. Canzoncina così così. Voto
5,5
clementino: Quando sono lontano. Forse è il caso che ci resti. Solita canzone rap. Voto 4.
enrico ruggeri: Il primo amore non si scorda mai. Canzone
orecchiabile e ben fatta che non rinnega lo stile rock del cantautore. Voto
7,5.
dolcenera: Ora o mai più. Esecuzione impeccabile per gli amanti del
blues. Voto 6.
dear jack: Mezzo
respiro. C’è voluto mezzo minuto per catalogarla
fra le canzoni che si dimenticano in fretta. Voto 5.
elio e le storie tese: Vincere l’odio. Qualcuno l’ha paragonata alla più famosa
(e decisamente migliore) “terra dei cachi”. Esagerati! Voto 6.
deborah iurato e giovanni caccamo: Via da qui. Si piazzano al terzo posto ed è già tanto per questo duo che non è
paragonabile ad altre "accoppiate" vincenti. Voto
6.
lorenzo fragola: Infinite volte. Sembra più vecchio dell’età che ha, forse per il look
troppo serio e da uomo maturo. Una canzoncina che non resterà negli
annali. Voto 5.
irene fornaciari: Blu . Si salva grazie al ripescaggio ma il brano
non attrae. Voto 5,5.
francesca michielin: Nessun grado di separazione. Testo interessante e brano godibile. Voto 8.
neffa: Sogni
e nostalgia. Poteva starci tra i finalisti. Voto
6,5.
noemi: La
borsa di una donna. Forse il testo più bello ma pecca nella melodia. Voto 6.
morgan e i bluvertigo: Semplicemente. Possono consolarsi con la predizione
cristiana “gli ultimi saranno i primi”. Attenti però alle eccezioni. Voto 4.
rocco hunt: Wake up. Farà la gioia degli amanti del rap. Voto
6,5.
patty pravo: Cieli immensi. A guardarla fa impressione. L’ex “Bambola”
sembra una “Barbie” che rischia di sgonfiarsi al primo tiepido sole. La
canzone, pur con tante stonature, è comunque gradevole. Voto 7,5.
stadio: Un
giorno mi dirai. Al primo ascolto l’ho subito additata fra
le possibili vincitrici. E’ così è stato. Voto 7.
valerio scanu: Finalmente piove. Ma è una pioggia che non spazza via la nostalgia di “Per tutte
le volte che ”, canzone vincitrice del Sanremo 2010 . Voto 5,5.
zero assoluto: Di me e di te. Direi zero spaccato. Voto 5.
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