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UNA VITA DIVERSA

L’INTERVISTA SUL FUTURO IMPERFETTO


Alcuni lettori mi hanno scritto di avere avuto problemi di audio durante la mia intervista di presentazione de “Il futuro imperfetto” andata in onda su STAPARADIO il 15 gennaio scorso. 

Ecco allora la trascrizione di quell'intervista curata da Simone Colaiacomo che ringrazio. 

Ho adattato in qualche caso il linguaggio verbale a quello scritto per rendere più scorrevole la lettura. 

SIMONE COLAIACOMO: Buona sera. Oggi mercoledì 15 gennaio 2020, apriamo questa puntata dedicata alla letteratura e in particolare al libro di Vittoriano Borrelli, “Il futuro imperfetto”, che focalizza l'attenzione sull'esistenzialismo, tema caro allo scrittore. È un libro che si colloca esattamente in quel gruppo di testi che cercano proprio di evidenziare l’agire delle persone. L'obiettivo che si pone è quello di dimostrare che l’imperfezione sta proprio nelle azioni degli esseri umani, a differenza della Natura che invece è considerata di per sé perfetta, è considerata incontaminata anche se purtroppo è proprio l'uomo a danneggiarla. È un viaggio introspettivo, un viaggio che potremmo compiere tutti quanti noi. È ciò che ci rappresenta, ciò che ci caratterizza e attraverso le parole di questo libro potrete conoscere le caratteristiche dei personaggi, di uno in particolare, e di immedesimarsi in dinamiche e viverle attraverso un viaggio dell'immaginazione, alla ricerca di un finale che potrebbe trovarsi in una delle prossime fermate. 
Ma adesso ascoltiamo un brano e tra poco avremo al telefono Vittoriano Borrelli per una bellissima intervista. 
Ecco sono qui al telefono con Vittoriano Borrelli Ciao Vittoriano. 

VITTORIANO BORRELLI: Ciao. Ciao a tutti gli ascoltatori. 

SIMONE COLAIACOMO: Ciao. Partiamo dal titolo di questo romanzo “Il futuro imperfetto”, Perfezione e imperfezione fanno parte della nostra quotidianità, quindi la ricerca della perfezione fa parte del desiderio di un artista ma anche di quelle persone meticolose e precise. Eppure spesso si dice che è nell'imperfezione che si trova la bellezza, magari se pensiamo alla mitologia , non so lo strabismo di Venere, la dea della bellezza, è uno degli esempi classici. Come è nato questo titolo? 

VITTORIANO BORRELLI: È nato da un gioco di parole. Ho pensato ai tempi verbali: c’è il futuro semplice e il futuro anteriore, mettiamoci anche il futuro imperfetto, un tempo che evidentemente non esiste ma che nel libro ha un significato ben preciso. Il romanzo ha un messaggio ben preciso: si può essere forti, gagliardi, audaci quanto si vuole, ma ognuno di noi ha le proprie debolezze. E sono proprio queste debolezze di cui dobbiamo prenderci cura per renderci migliori. Sembra un paradosso ma la vera perfezione è la vita imperfetta. Questo è il messaggio di fondo del libro che mi ha ispirato per intessere tutta la storia. 

SIMONE COLAIACOMO: Ed è un bel messaggio. Senti, la critica lo sta considerando un romanzo che si rifà ad un personaggio della letteratura molto famoso. Lo chiamiamo infatti il moderno Dorian Gray. Ecco, qual è il collegamento con il capolavoro di Oscar Wilde? Abbiamo una sorta di ritratto, oppure si tratta di un collegamento derivante dalle attitudini del personaggio? 

VITTORIANO BORRELLI: Sì, diciamo che ci sono diversi personaggi storici che mi hanno ispirato: Giacomo Leopardi che cito con la sua bellissima Infinito, lo sguardo sul mondo libero ostacolato dalla siepe, Narciso, personaggio mitologico che s’innamora di se stesso vedendo la sua immagine riflessa nell'acqua e infine Dorian Gray, del celebre ritratto di Oscar Wilde. Si può definire “Il futuro imperfetto” come il Dorian Gray dei tempi moderni. Il personaggio principale, Edo, è un uomo straordinariamente bello come Dorian ma a differenza di quest’ultimo non fa un patto con il diavolo per l’eterna giovinezza, bensì per avere sicurezza nell'agire senza mai fallire in tutte le tappe della vita. Questo è un po’ il canovaccio e il riferimento al ritratto di Dorian Gray ha un suo significato ben preciso. Il libro si compone di due parti: nella prima, Rosental, il protagonista vive la sua esperienza in un collegio svizzero dove conosce Schoengen, professore di letteratura e con lui impara a conoscere il Ritratto di Dorian Gray per dei motivi ben precisi che si scopriranno nella storia. Quindi il riferimento a Dorian Gray c’è ma è un Dorian Gray dei tempi moderni per i motivi che ho spiegato prima. 

SIMONE COLAIACOMO: Chiaro, chiaro. Non scopriamo troppe cose del libro. Mi hai citato la bellezza, quanto pesa la bellezza in questo romanzo? È una sorta di arma che apre tutte le porte? È un’arma a doppio taglio la bellezza? Qualcosa che ti dà prima e poi si riprende tutto con gli interessi come il patto con il diavolo che tu hai citato? 

VITTORIANO BORRELLI: Diciamo che il tema della bellezza evoca quello delle apparenze ed è molto attuale nelle società moderne sempre più proiettate a valorizzare i canoni estetici rispetto a quelli intrinseci. È una tendenza preoccupante ma ben reale nella società di oggi. Ci si guarda di più allo specchio ma sempre meno nell'animo. Quindi il messaggio che ho voluto dare è proprio questo: la bellezza attrae, può essere un buon viatico ma bisogna saperla gestire. Se ci si basa tutto sulla bellezza poi il fallimento è sempre dietro l’angolo. 

SIMONE COLAIACOMO: Mi viene quasi da pensare ad Instagram e a quanto il selfie oggi è diventato importante per i giovani e non solo. 

VITTORIANO BORRELLI: Giusto, è proprio così. L’attualità sta proprio in questo: si parte da evocazioni antiche, Narciso, Dorian Gray ecc., ma il tema è molto attuale. La bellezza è sempre più enfatizzata nella società di oggi che cura molto l’immagine, favorita anche dall'evoluzione tecnologica di strumenti come i social, Instagram eccetera, i quali, se non si sanno usare con la giusta attenzione e consapevolezza, procurano problemi di crescita personale e di relazione con le persone. 

SIMONE COLAIACOMO: Certo, ed è anche preoccupante perché si generano tutte quelle insicurezze nel momento in cui devi relazionarti di persona. L’immagine è solamente un filtro che mostri ma che non è reale. Alla fine è tutto fittizio. 

VITTORIANO BORRELLI: E’ proprio così. L’uomo è per definizione imperfetto ed è questa la direttrice del romanzo che si sviluppa in maniera dinamica, mai statica con tanti colpi di scena che attirano l’attenzione del lettore fino all'ultima pagina. Leggendo il libro non è mai niente di scontato: il lettore legge e scopre sempre delle cose nuove sia nella prima che nella seconda parte dove il tema della bellezza viene affrontato in maniera più prorompente. Nella seconda parte, che s’intitola “Il giardino delle donne”, troviamo il personaggio di Edo cresciuto che mette in pratica gli insegnamenti ricevuti durante la sua esperienza in collegio. 

SIMONE COLAIACOMO: Chiaro. Un bellissimo messaggio con il quale cerchi di sensibilizzare proprio questo aspetto delle persone. Ascoltami. Questa è una trasmissione radiofonica che si focalizza su due tematiche principali molto collegate tra loro: la letteratura e la musica. So che sei anche un musicista che ha avuto un passato molto forte, presente nella musica come compositore. Vuoi raccontarci come vivi questa doppia forma d’arte? 

VITTORIANO BORRELLI: Diciamo che la musica è stata la mia prima passione. Sono cresciuto in una famiglia molto rigida con canoni educativi precostituiti per cui la musica è stata lo sfogo quasi naturale per evadere da una certa condizione familiare che non mi piaceva. Ho scritto tante canzoni, ho conseguito la qualifica di paroliere e di compositore superando gli esami alla SIAE. Negli anni di gioventù, con un amico di Milano, maestro di musica, ho tentato questa strada. Sognavamo di ripetere le gesta del duo Mogol-Battista. Non è andata bene. E’ stato un sogno durato pochissimo ma fa niente. Nel 2012 ho pubblicato un libro sulle principali canzoni che ho scritto, “Le parole del mio tempo” e fondato un blog culturale che ha lo stesso titolo. che tratta di musica, di cultura, di recensioni, di racconti miei personali con pagine dedicate agli autori emergenti. E’ un blog che mi dà molte soddisfazioni perché mi ha permesso di continuare con questa passione che è sempre viva nel mio cuore nonostante gli anni siano passati. 

SIMONE COLAIACOMO: Uno spazio bellissimo questo de “Le parole del mio tempo”. Sei riuscito a trasformare la passione musicale in carta. 

VITTORIANO BORRELLI: Poi è arrivata la letteratura ma ti dico che non sono uno scrittore molto prolifico perché mi reputo un perfezionista esagerato. Quando scrivo curo ogni aspetto del libro. A livello di pubblicazioni ho pubblicato nel 2012, oltre alle “parole del mio tempo”, un romanzo “La prossima vita” edito da Meligrana, che si è classificato terzo al premio letterario per gli scrittori emergenti, poi "L’aquila non ritorna” , il seguito de "Le parole del mio tempo” con una seconda tranche di canzoni e, infine, un saggio “Spunti dal mio lavoro” che tratta della mia attività professionale. Sono segretario comunale e con questo saggio fornisco quaranta pareri giuridici su tutta l’attività della pubblica amministrazione, con particolare riferimento agli enti locali, ai comuni, ai sindaci, al funzionamento dei consigli comunali, ai rapporti dei cittadini con la pubblica amministrazione e ad altro. Questi sono i 4 libri che ho pubblicato ed il quinto è proprio “Il futuro imperfetto” da poco in uscita, che spero possa procurarmi le stesse soddisfazioni come per le altre opere Io spero che venga letto ed apprezzato. Tra l’altro, ho voluto inserire nel libro un ringraziamento specifico proprio ai lettori: “ringrazio i lettori che leggeranno questo libro e lo porteranno nel cuore, vorrà dire che avrò lasciato qualcosa.” Per me sarebbe il più bel successo se una volta letto il libro riuscissi a ricevere degli apprezzamenti dai lettori. 

SIMONE COLAIACOMO: Ti capisco. È importante ricevere dei feedback da parte di chi legge, soprattutto perché lo fai per loro e non per te stesso. 

VITTORIANO BORRELLI: Certo. Un paio di settimane fa, a Domenica In, Mara Venier ha intervistato un autore al quale gli stata rivolta la domanda “Perché scrivi?” E lui ha risposto con una parola che è anche la mia: per la condivisione. Per me è importante scrivere per condividere emozioni, esperienze. Scrivere per se stessi non serve a niente, ecco perché ho tentato la strada della pubblicazione proprio per trasferire agli altri le emozioni delle storie che racconto. Per me la condivisione è fondamentale per uno scrittore. 

SIMONE COLAIACOMO: L’arte deve essere condivisione. Mi trovi pienamente d’accordo. E poi un artista come te che spazia, da un argomento a un altro, da un campo a un altro. Complimenti davvero perché ci vuole tanta capacità. 

VITTORIANO BORRELLI: E ci vuole del tempo. Il lavoro che faccio è molto impegnativo e bisogna saper conciliare il tutto. Come ho detto, sono segretario comunale, massimo dirigente del comune con tante responsabilità. Ma ti confesso che la cosa che mi piace di più è quando smetto i panni del segretario comunale e comincio a fantasticare con la tastiera del computer, a scrivere, ed è questa la mia vera vita, la vita che vale di più. 

SIMONE COLAIACOMO: Bellissimo. Senti, voglio farti una domanda: so che c’è uno scrittore che conta molto nella tua vita, che ha un peso significativo. Sto parlando di Alberto Moravia. 

VITTORIANO BORRELLI: Alberto Moravia è il mio Mentore. A me piace tanto perché sa scrivere molto bene. Purtroppo è morto da quasi un ventennio ma ho letto quasi tutte le sue opere. Da “Gli Indifferenti”, suo romanzo d’esordio, a “La Noia”, da “La Ciociara” (da cui è stato prodotto un film cinematografico con Sophia Loren che ha vinto l’Oscar), a “La vita interiore” o ai “Racconti romani” che evoca i sonetti del Belli, libro bellissimo che parla dei racconti di questi personaggi romaneschi di una Roma degli anni cinquanta che non c’è più, che a rileggerlo mi fa sempre emozionare. Ho forse ereditato il suo modo di scrivere, Moravia scrive quasi sempre in prima persona, racconta la società in cui ha vissuto come faccio io. I miei libri non si distaccano mai dalla realtà, dal contesto sociale in cui s’inseriscono. Credo di aver preso un po’ il linguaggio letterario di Moravia ed è per questo che lo definisco il mio Mentore. 

SIMONE COLAIACOMO: Ti auguro di seguire le sue orme. 

VITTORIANO BORRELLI: Non credo proprio di arrivare al suo livello. Tra l’altro è stato candidato per ben quindici volte al Premio Nobel per la Letteratura. Peccato, perché lo avrebbe meritato. 

SIMONE COLAIACOMO: Peccato sul serio. Penso comunque che ogni persona, continuando a coltivare quelle che sono le vere passioni, migliora. Mai dire mai. 

VITTORIANO BORRELLI: Tutto può essere. Penso che per scrivere, oltre al talento, bisogna leggere tanto perché è importante confrontarsi non soltanto con gli scrittori famosi ma anche con gli scrittori emergenti. Nella mia esperienza di blogger ho conosciuto tanti scrittori emergenti che scrivono davvero bene e meriterebbero molta più visibilità. Poi lo so che è difficile. C’è tanta competizione. Siamo un popolo più di scrittori che di lettori e le nuove tecnologie forse non aiutano. Oggi con gli strumenti che mette a disposizione Internet si spazia in un mondo infinito e variegato e non è facile scovare lo scrittore che scrive bene. Però ti assicuro che ci sono tanti esordienti che scrivono davvero bene e non ho alcuna difficoltà a riconoscere i loro meriti. Però non è facile emergere… 

SIMONE COLAIACOMO: Il mare magnum delle pubblicazioni… 

VITTORIANO BORRELLI: Vero. L’importante è non abbandonare mai queste passioni anche se non si diventa qualcuno. Poi le cose se succedono, succedono. Altrimenti devi trovare delle compensazioni. Non diventerai uno scrittore come Moravia ma l’importante è continuare a fare cose per la cultura che ti possono dare ugualmente delle soddisfazioni. Credo che sia importante leggere perché eleva la persona e rende più qualitative le relazioni umane. Questo è il mio pensiero e quindi al di là del mio “futuro imperfetto”, spero che gli ascoltatori colgano questo mio messaggio che è un’esortazione alla lettura. 

(Qui per problemi tecnici il collegamento con l’autore s’interrompe). 

SIMONE COLAIACOMO: Eccoci scusateci c’è stato un problema di linea ed è saltata la comunicazione. Ringraziamo comunque Vittoriano Borrelli per la sua disponibilità, per l’intervento che ha fatto, lo ringraziamo ancora, e vi invito a leggere “Il futuro imperfetto”, un libro edito Writers Editor , uscito da poco, che potete trovare sugli store della casa editrice e nelle librerie. Grazie ancora Vittoriano per la bellissima intervista.

IL FUTURO IMPERFETTO - Vittoriano Borrelli- Edito Writers Editor

IN TUTTE LE LIBRERIE E 

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