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Non
voglio regali, ma solo abbracci, coccole, baci, calore e sorrisi
sinceri. Non costano niente, non incidono sull’inflazione, non destabilizzano
l’economia mondiale e l’euro, per una volta, sarebbe l’unica moneta di
scambio dell’amore e della solidarietà fra i popoli della Terra.
Niente
regali per me. Niente lustrini, luci colorate, lunghe tavolate di
cibi elaborati e succulenti che il più delle volte causano problemi
all’organismo e al metabolismo, piuttosto che procurare un senso di sazietà
pieno ed appagante.
Meglio
sarebbe proclamare la sobrietà di tutto ciò che è materiale ed effimero,
esaltando la prodigalità dello Spirito come unica ricchezza che davvero
conta e che ciascuno di noi sarebbe capace di esprimere al di là dei propri
mezzi di sostentamento.
Mi
piacerebbe che fossimo noi a brillare, non come “mine vaganti” ma
semplicemente con la luminosità del nostro sorriso, spesso represso,
smorzato, fuorviato dalle ansie e dalle preoccupazioni.
Niente
regali per me, ma solo un abbraccio circonferenziale che dai margini del
mondo arrivi come un vortice al centro della Terra consolidando l’anima
buona dell’umano agire.
Ecco
il Natale che vorrei, gli auguri che farei e che mi piacerebbe ricevere.
Quelli che durano tutto l’anno e che si rinnovano ad ogni cambio del calendario.
E
con questo spirito e attenzione che porgo a tutti i visitatori, amici
e fedelissimi de "Le parole del mio tempo" i miei più cari e affettuosi auguri di
Buon Natale
Vittoriano Borrelli
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