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“Mamma,
ho scritto un capolavoro. Leggi qua: c’è pathos, azione, suspense. I personaggi
sono ben definiti e la trama tira che è una meraviglia. Sento di aver
creato qualcosa di straordinario.”
Molte
volte comincia così l’avventura di chi si cimenta nella scrittura e i
primi proseliti sono proprio i familiari. Ma per una mamma, si sa, i figli so’
piezz’e core, e il giudizio che ne scaturisce non è mai obiettivo. Anzi,
accade altrettanto frequentemente che le supposte qualità artistiche siano propinate
proprio dai genitori.
Gli
amanti della pellicola ricorderanno sicuramente uno dei capolavori del cinema
italiano: quel “Bellissima” interpretato dalla indimenticabile Anna
Magnani in cui la protagonista accompagna la figlioletta ad un provino
cinematografico convinta che diventerà una stella. L’amara realtà le
darà invece un responso di tutt'altro esito.
Talentuosi
si nasce o si diventa? Antico dilemma che non pare sia stato risolto, come
il dubbio amletico dell’essere o non essere che la Storia ha consegnato
alle teorie più disparate e suggestive ma mai pienamente convincenti.
Al
di là dei risvolti più o meno interessanti della questione, è un dato di fatto
che oggi, più di ieri, la propensione a riconoscersi più meriti di
quanto si hanno è una costante che si sta espandendo a macchia d’olio, un trend che la rete internet ha reso possibile grazie a palcoscenici
virtuali facilmente accessibili e appropriabili. Ma, come nel film “Bellissima”,
è una ribalta quasi sempre effimera ed illusoria.
Non
c’è più selezione della qualità e tutto viene catapultato nella rete
senza distinzione alcuna. Quello che emerge è una competizione “sgomitante”
e “sgomitata” a colpi di post, immagini accattivanti, recensioni
costruite e messaggi subliminali.
Forse
sto invecchiando ma ho nostalgia dell’editore di una volta, quello che
leggeva, selezionava e sapeva investire sul talento. Non se ne trovano
più perché ormai sono stati sommersi da questa campagna “fai da te”.
Mario
ha pubblicato qualcosa in …
Evaristo
ha pubblicato qualcosa in …
Gemma
ha pubblicato qualcosa in …
“Capolavori” ? Ai posteri la facile sentenza!
“Si
nasce con un capolavoro dentro di sé, lo si manca per averlo voluto.” (Max
Jacob).
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Commenti
Io sono un editore che legge e a me La prossima vita era piaciuto... Purtroppo,io sono una dai tempi lunghi, e l'autore nel frattempo aveva pubblicato altrove. A proposito dei "capolavori" degli aspiranti scrittori, posso suggerirvi un video in cui l'editora spiega perché rifiuta certi manoscritti? Cordialmente. https://www.youtube.com/watch?v=ofwUxWSTrrk
RispondiEliminaCiao Piera, so con quanta passione e dedizione fai il tuo mestiere. Credo che i tuoi consigli possono essere utili a tanti aspiranti scrittori. Sì, "La prossima vita" ti era piaciuto ma Giuseppe Meligrana ti ha preceduto per pochissimi giorni. Un caro saluto.
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